Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
CIPOLLINI
Mario Lucca 22 marzo 1967. Ex ciclista. Campione del mondo 2002, nello stesso anno
vinse anche la Milano-Sanremo. Professionista dall’89, ha vinto 42 tappe del Giro d’Italia (record, segue Binda a 41), 12 al Tour, sei giorni in maglia rosa e
altrettanti in maglia gialla, tre Gand-Wewelgem ecc. Ritiro nel 2005, nel 2008 è tornato a correre per qualche settimana (negli Usa con la Rock Racing facendo
anche da manager). «Io penso di poter essere paragonato a Maldini per la durata della carriera e per
quello che ho vinto»
• «Papà Vivaldo gli appiccicò addosso la voglia di pedalare quando lo portò sul Turchino a veder passare la Sanremo vinta da Gomez nell’82. Faceva molto freddo, c’era nebbia, i corridori erano un impasto di marziani e fantasmi, per il ragazzo
quindicenne. “Voglio diventare come loro”, disse il piccolo Mario a papà, “voglio vincere questa corsa”. L’ha vinta a 35 anni» (La Stampa) • è considerato «Il più forte velocista italiano di ogni epoca» (Gianni Romeo). Mario Fossati: «Il merito fisico: un nome clownesco: il coraggio che, nel ciclismo, è spesso la virtù che le vale tutte» • «In sella a una bici è il più veloce, ma fa la sua figura anche quando sfila con un cappotto di pelliccia e
scende senza impacci la scalinata di Trinità dei Monti sotto i riflettori della tv, in una serata di luglio. Lo chiamano Re
Leone, ma è un camaleonte. Con la stessa naturalezza con cui batte gli avversari in volata
sa muoversi nel “jet-set”, fatica sette ore in bici e poi sale sull’aereo privato di qualche suo amico miliardario di Montecarlo e vola in Costa
Smeralda, al Billionaire del suo amico Briatore» (Walter Gallone)
• «I suoi colleghi non l’hanno mai amato, troppo protagonista, egoista, egocentrico, tirato nel dividere
i premi con chi lo portava al traguardo risparmiandogli fatica e sudori» (Giovanni Cerruti) • Problemi col fisco: nonostante avesse dichiarato la residenza a Montecarlo, nel
gennaio 2008 i giudici tributari della commissione provinciale di Lucca lo
condannarono a pagare le tasse su circa 1 milione e 600.000 euro di redditi
percepiti nel 1998 e 1999. Sottoposti ad accertamento anche i redditi dal 2000
al 2004. [ajc]