Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
CIMOLI
Giancarlo Fivizzano (Massa Carrara) 12 dicembre 1939. Ingegnere chimico. Manager. Ex
presidente e amministratore delegato di Alitalia (maggio 2004-febbraio 2007).
Ex amministratore delegato (1996-2004) e presidente (2001-2004) delle FFSS • Figlio di un ufficiale di Marina. «Laureato al Politecnico di Milano con il premio Nobel Giulio Natta. Alla Sir
(progettazione impianti chimici) nel 1966; dal 1968 al 1974 alla Snia Viscosa;
poi, nel 1985, comincia la carriera di manager come ad di Montefibre. Passa
alla Montedison nell’87 a occuparsi di energia, e dopo un ritorno alla chimica dall’87 al 1991, va alla Edison sempre come ad. È qui che gli giunge nell’ottobre del 1996 la telefonata di Romano Prodi. Lorenzo Necci era appena stato
arrestato nel suo ufficio, le Ferrovie erano in crisi: la scelta del premier -
ma anche del suo ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi - cadde proprio su
di un manager senza grandi agganci politici. Lo sbarco alle Fs fu scioccante.
Come confidò ai suoi collaboratori, appena arrivato ebbe un’impressione terribile: trovò in corridoio gente che giocava a pallone, l’usciera che faceva la calza. Lui decise come prima mossa di “passare l’aspirapolvere”, e oggi spesso ricorda le giornate in cui convocava nel suo ufficio sfilze di
dirigenti per congedarli in terribili colloqui di pochi minuti. Il bilancio, a
dire dei più, È positivo: il personale ridotto di 30.000 unità (sempre con accordi); la società riorganizzata in una holding che controlla tante diverse aziende specializzate
(lui lo definisce “avere fatto a fette l’elefante”). E soprattutto, un innegabile recupero di efficienza e i conti finalmente in
attivo per tre anni consecutivi» (Roberto Giovannini)
• L’esperienza con la nostra compagnia di bandiera non È stata altrettanto fortunata: «Entrato a maggio del 2004 in un’Alitalia che perdeva 858 milioni, consegna una società che ne perde almeno 380, nonostante un prestito ponte di 400 milioni e un
aumento di capitale di un miliardo e a dispetto dell’ottimistica previsione di pareggio. Il rapporto privilegiato con la politica e i
sindacati, che all’inizio era sembrato la sua forza, si È andato via via disperdendo. Sono stati in molti all’interno del governo a chiedere la sua testa. Quanto ai sindacati, fino all’ultimo non gli hanno risparmiato nessuno sciopero. L’obiettivo di risanare Alitalia e rilanciarla È fallito» (Antonella Baccaro)
• Nel 2005 si collocò al quarto posto nella classifica dei manager di Stato più pagati: 2,9 milioni di euro di redditi vari, di più solo Paolo Scaroni (Eni), Luca Cordero di Montezemolo (Bologna Fiere), Vittorio
Mincato (Eni). Perso il posto, ha ingaggiato una battaglia col ministero del
Tesoro per farsi riconoscere la liquidazione (almeno un milione e mezzo di
euro).