Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
CHIATTI
Luigi Narni (Terni) 27 febbraio 1968. Serial killer • «Abbandonato in orfanotrofio dalla madre, adottato da una coppia di Foligno, fu
arrestato il 7 agosto 1993, dopo avere ucciso Lorenzo Paolucci che aveva 13
anni. Stavano giocando insieme nell’abitazione dei genitori adottivi, quando Chiatti cominciò a colpire con un coltello da cucina. Poi gettò il cadavere in una scarpata. “L’ho fatto perché ero invidioso, lui continuava a vincere a carte”, disse in un primo momento. Successivamente cambiò versione: “È stata una scintilla. Non avevo più davanti Lorenzo ma i miei problemi”. Il geometra venne quindi accusato di avere ucciso, il 6 ottobre 1992, Simone
Allegretti, di quattro anni. Il bambino stava giocando davanti a casa quando
Chiatti lo invitò a salire sulla sua auto. Lo portò in città, lo molestò sessualmente e lo uccise. Si sbarazzò del corpo lungo la strada che conduce alle montagne del Folignate. Fu lui
stesso a far ritrovare il cadavere con una telefonata anonima da una cabina.
Gli investigatori trovarono un biglietto con frasi di sfida, firmato “il mostro”. Durante il processo di primo grado, il geometra fu ritenuto pienamente capace
di intendere e volere, ebbe una condanna a vita. Due anni dopo la pena È stata ridotta per seminfermità mentale. La Cassazione ha reso la condanna definitiva, sottolineando che la
decisione dei giudici d’appello si basava su “fatti specifici riguardanti la vita dell’imputato, caratterizzata sin dalla più tenera infanzia da carenze affettive e da molteplici frustrazioni”» (Elsa Vinci)
• Avrebbe dovuto rimanere in carcere fino al 2023, ma grazie ai tre anni di
sconto per l’indulto e sfruttando i benefici della legge Gozzini potrebbe tornare in libertà dal 2014. Cessata l’espiazione della pena, in quanto mentalmente seminfermo, sarà sottoposto alla misura di sicurezza del ricovero in un ospedale psichiatrico
giudiziario e, dopo tre anni, sarà sottoposto a una valutazione di pericolosità sociale. Continuerà a essere sottoposto alla misura di sicurezza dell’ospedale psichiatrico finché sarà riconosciuto ancora pericoloso socialmente e, allo stesso modo, si dovrebbe
procedere in seguito, di valutazione di pericolosità in valutazione di pericolosità.