Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
CECOVINI
Manlio Trieste 29 gennaio 1914. Massone. Giornalista. Saggista. Scrittore • «È stato per dieci anni “Sovrano e Gran Commendatore del Supremo Consiglio del 33° ed ultimo grado del Rito Scozzese Antico e Accettato”. Per i profani, con un paragone illecito, il Papa della massoneria dal 1977 al
1986. Un tempo lunghissimo, durante il quale Licio Gelli - all’epoca massone regolare - costruiva la P2. Negli stessi anni in cui era Sovrano
del Rito scozzese Cecovini, avvocato generale dello Stato, È stato sindaco di Trieste (1978-83) eletto con la Lista per Trieste, poi
europarlamentare (1979- 84). Giornalista saggista e scrittore, ha pubblicato più di trenta volumi. Il suo nome compare nelle sentenze per la strage del 2 agosto
1980, essendo stato Cecovini a ratificare la promozione dal 3° al 18° grado massonico dei due principali imputati al processo. È stato, racconta lui stesso, “sentito per tre anni” dalla commissione P2 presieduta da Tina Anselmi. Era Sovrano nel periodo in cui
Armando Corona era Gran Maestro del Goi: il Rito scozzese sta al Grande Oriente
d’Italia come un master alle scuole elementari. Il Grande Oriente È “la base”, va dal primo al terzo grado di iniziazione massonica. Il Rito scozzese dal
quarto grado al 33°, ultimo e perfetto. Ha scritto di lui Ettore Loizzo, ex gran maestro aggiunto
del Goi, nel libro
Confessioni di un Gran Maestro: “Un uomo di assoluto prestigio. La massoneria registrò con lui un grande recupero di credibilità e di immagine”» (Concita De Gregorio).