Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
CECCHINI
Graziano Roma 21 ottobre 1953. Futurista. Il 19 ottobre 2007 con due litri d’anilina tinse di rosso la Fontana di Trevi (ammise di essere l’autore del gesto solo il 1° novembre nel programma tv Le iene): «C’è il rosso del Red Carpet, il rosso Valentino e il rosso Ferrari. Ora c’è anche il rosso Trevi» • Tutto iniziò quando i neo-futuristi lessero che la kermesse veltroniana (Festa del Cinema)
sarebbe costata 15 milioni di euro. Ebbene, loro l’avrebbero neutralizzata con un epico gesto rivoluzionar-avanguardistico a costo
zero. «Non accetto che ancora sia detto che è stato un gesto vandalico, ho preparato tutto nei minimi particolari, proprio
perché la nostra provocazione artistica non recasse danni al monumento. Innanzitutto
non è stata usata anilina, come tutti i giornali hanno scritto. Quella è roba cancerogena e poi non avrebbe avuto quell’effetto immediato. è stata usata semplice e innocua tempera ecocompatibile. Il punto di rosso
naturalmente non è casuale, sono un artista e conosco il potere sottile di ogni colore, volevo
ottenere quel rosso e non un altro, quindi pure la percentuale di tinta non è stata affidata al caso». Altri calcoli preparativi: «La fontana contiene circa 20 mila litri d’acqua e ha un sistema idraulico a riciclo, quindi ho calcolato il tempo in cui
la colorazione sarebbe stata totale. Per essere ancor più sicuri di non fare d
anni la mistura è stata prima provata in una piscina, anche se si era capito che il vero vandalo è chi sta all’assessorato per i beni culturali: la fontana è talmente zozza e incrostata di calcare che era impossibile macchiare il marmo» • «Il gesto era stato rivendicato con un volantino ciclostilato, a firma “Azione Futurista” il cui contenuto è stato immediatamente ritenuto dalla Digos come riconducibile ad ambienti della
destra extraparlamentare. Nel volantino, il gruppo viene esaltato come “avanguardia” destinata a creare un nuovo modello di società contro quella attuale, definita “grigioborghese” e “mercatocentrica”» (Anna Maria Liguori) • «Ex di Forza Nuova, negli anni Settanta Cecchini è stato uno dei responsabili dei “volontari nazionali”, il servizio d’ordine del Msi guidato da Giorgio Almirante. Molto tempo più tardi, nel Duemila, si è avvicinato al movimento di Roberto Fiore. Poi è diventato portavoce dell’Associazione Fratelli Mattei. “Il 19 aprile 2007, tre giorni dopo l’inaugurazione della nuova sede, lo abbiamo allontanato per manifesta
incompatibilità politica”, precisa Giampaolo Mattei, fratello di Stefano e Virgilio uccisi nel 73 nel
rogo di Primavalle appiccato da estremisti di sinistra» (Corriere della Sera)
• Ugo Nespolo: «Fontana di Trevi Rossa. Finalmente! Evviva! Meglio delle idiozie educate di un
Christo o degli impiccatini milanesi delle boutiques cattelanesche»; Oliviero Toscani: «Ma sì, naturalmente i bigotti si sono spaventati, perché la creatività spaventa. Finalmente invece ecco una cosa fresca: che bello, che meraviglia,
una fontana rossa di un rosso che non è sangue, non è violenza. Un’azione molto futuristica, non c’è dubbio. Roma che ha ancora le mestruazioni, Roma che non è in menopausa, può avere ancora bambini, è ancora fertile»; Franco Ferrarotti: «Se c’è una scintilla di genio in questo atto sta proprio nella scelta del colore:
rosso vero, vermiglio, che ha richiamato tutti alla realtà sanguinosa di quest’epoca»; Gianni Vattimo: «Il paradosso estremo, però, se volete, è che il rosso nella fontana è stato sparso da uno di destra»; Fulvio Abbate: «Sul momento ho pensato che fosse un’idea del sindaco. Mi sono detto: vedrai, è stato Walter, il direttore artistico di Roma, si è inventato la cosa più straordinaria di questa seconda edizione della Festa del Cinema, quella che
tutti ricorderanno». Duccio Trombadori: «Per finire l’opera il fantasioso tintore avrebbe dovuto aggiungere un po’ di giallo. Sarebbe stata perfetta: fontana giallorossa, capolavoro del
futurismo!»; Giampiero Mughini: «Il futurismo andava contro le grandi istituzioni culturali mummificate e questa è stata un’azione contro la Festa del Cinema. Un gesto divertente, che farà bene anche al suo destinatario, il mio amico Walter Veltroni, che gode ormai di
una devozione che a confronto Starace è niente»
• Nuova performance alle 9 di mattina del 16 gennaio 2008, a Trinità dei Monti, con cinquecentomila palline colorate, trasportate con dieci camion e
pagate da uno sponsor circa venticinquemila euro. «Un’azione dimostrativa per rispondere con la gioia dei colori alla tristezza di un
Paese sommerso dai rifiuti». «Migliaia di palline di plastica rosse, gialle, azzurre, verdi e arancioni
rimbalzano sulla più celebre scalinata del mondo, di fronte ai pochi, mattinieri, increduli e
divertiti turisti. Le palle saltellano sul travertino come biglie di un immenso
flipper, il rumore è quello di uno scroscio di pioggia, e finiscono per tuffarsi nella vasca della
Barcaccia, in piazza di Spagna, coprendo la superficie dell’acqua della fontana. Cecchini e i suoi continuano indisturbati a riversare
enormi sacchi di palle sui gradoni in marmo. Turisti giapponesi fanno surf sull’“onda futurista”, un carabiniere di quartiere, spuntato da via Condotti mentre il fiume colorato
cominciava la sua corsa, si avvicina perplesso alle scale, affondando fino alle
caviglie nel mare di plastica: mezzo milione di boccette. La facile gara a
pizzicare l’inventore del “Rosso Trevi”, che se ne sta a metà scala in attesa dei giornalisti, la vince un carabiniere in borghese. Ma prima
il leader di Azione futurista improvvisa una conferenza stampa. Racconta la
logistica del raid, il trasporto delle sfere con i furgoni fino a Trinità dei Monti, l’aiuto degli sponsor per affrontare i costi di un’impresa curata fin nei dettagli. Il tocco surreale alla mattina futurista è in coda. Gli assessori alla Cultura e alla Sicurezza del Campidoglio si
indignano per un gesto pacifico e innocuo. E Cecchini, che si aspettava una
multa, finisce addirittura dietro le sbarre. Accusato, con due complici, di
interruzione di pubblico servizio per aver costretto a chiudere la scalinata
(che non è carrabile...), è stato arrestato in flagranza. Oggi incontrerà il magistrato per la convalida del fermo e verrà processato per direttissima» (Massimo Malpica)
• Il volantino di rivendicazione: «Dal Rosso Trevi alla Quadricromia, i Fratelli d’Italia si son rotti le palle». [Lauretta Colonnelli]