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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CANNAVÒ

Candido Catania 29 novembre 1930. Giornalista. Direttore della Gazzetta dello Sport, di
cui è adesso editorialista, dal 1983 al 2002 . «La Gazzetta è un partito, detto nel senso più nobile del termine, al quale si rimane iscritti per sempre» • «I miei inizi appartengono a un’epoca in cui erano possibili le favole. A 5 anni sono rimasto orfano di padre, e
mia madre si è trovata a mantenere sei figli, tre maschi e tre femmine. Era una grandissima
sarta, nel 1924 lei, donna siciliana, andava a Parigi. Nel dopoguerra la
situazione a Catania era gravissima, non sono mancati i periodi di fame, però, vendendo le case di proprietà, mia madre è riuscita a farci laureare tutti. Io quasi: ho seguito il corso di laurea in
Medicina, per quattro anni. In quel periodo amavo molto l’atletica leggera, la studiavo anche, mi ero formato una certa competenza,
leggevo l’americano Comstock, allora un mito dell’atletica. Così un giorno all’università uno del giornale La Sicilia mi invitò a scrivere qualcosa. Ho iniziato nel 1948 a pubblicare, ai tempi dei Giochi di
Londra»
• «La raccolta delle sue lettere aperte ai tanti “scandalosi” campioni che negli anni hanno prima carpito e poi tradito la sua buona fede sarà un giorno riconosciuta come un capolavoro della letteratura arcadica, sul tema
dell’idillio infranto e del bene sopraffatto dal male. Un grido di dolore da cui
emerge il ritratto balzacchiano di un padre della Patria, tra Goriot e
Geppetto, umiliato e deriso dai suoi stessi figliocci immaginari. Da Alberto
Tomba a Valentino Rossi, passando per Marco Pantani e Ivan Basso, i campioni
del calcio e dell’atletica. Candiduzzo ogni volta barcolla incredulo, stupefatto, incassa,
reagisce, rifiuta l’evidenza, crolla. E ogni volta risorge più forte di prima, aggrappandosi a una nuova figura della sua inesauribile
Arcadia, assediata dalla brama di potere e di denaro» (Giancarlo Dotto)
• Ha scritto un trittico di impegno sociale: Libertà dietro le sbarre (2004), E li chiamano disabili (2005), Pretacci. Storie di uomini che portano il Vangelo sul marciapiede (2007), tutti editi da Rizzoli • Sposato con Franca Roberto, tre figli (tra cui Alessandro, redattore capo al
Corriere della Sera).