Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
CALOPRESTI
Mimmo (Domenico) Polistena (Reggio Calabria) 4 gennaio 1955. Regista. Tra i suoi film:
La seconda volta (1995), La parola amore esiste (1997), Preferisco il rumore del mare (2001), La felicità non costa niente (2002), L’abbuffata (2007). È direttore dell’Archivio Storico del Movimento Operaio fondato da Cesare Zavattini, direttore
della Scuola del Documentario di Napoli e referente italiano della Shoah
Foundation di Spielberg. Nel 2008 ha girato La fabbrica dei tedeschi, film sulla tragedia della ThyssenKrupp, l’acciaieria torinese dove il 6 dicembre 2007 un incendio costò la vita a 7 operai (distribuito da Rcs con la formula libro+video). Calopresti aveva già girato nel 99 un film sulla fabbrica intitolato Tutto era Fiat • «Nel 1962 suo padre Emilio, “un sarto distrutto dal boom delle confezioni a poco prezzo” ottiene, “dal solito prete e dal solito notabile dc”, un posto alla Fiat e una casa in centro, a Torino. Sua madre Jolanda
contribuisce al bilancio familiare con le riparazioni e gli orli, “e impara a leggere il giornale tutti i giorni, si integra perfettamente nel
quartiere metà borghese e metà operaio dietro piazza Vittorio. Quanta retorica falsa si È fatta sugli immigrati meridionali, la verità È che i piemontesi operai ci hanno accolto a braccia aperte e che la città ari
stocratica viveva in collina, lontanissima dalla vita quotidiana dei lavoratori.
Io giocavo a pallone alla parrocchia dell’Annunziata, poi da ragazzo — all’istituto tecnico di Moncalieri e ai cancelli della Fiat — mi sono avvicinato a Lotta Continua”» (Barbara Palombelli) • «Non credo a un cinema che racconta spaccati di società, credo a un cinema che racconta gli individui. I miei confini sono le persone,
la loro storia, che può essere forte, grande, piccola, media. Sarà la mia capacità di regista a renderla interessante» • Ha cominciato a fare il regista più o meno a 40 anni: «Prima ho studiato da perito meccanico e poi mi sono iscritto all’università, Scienze politiche e poi Lettere. Non ho mai finito. Nel frattempo ho fatto
molti lavori per mantenermi. Operaio in una piccola fabbrica, fattorino alle
poste, scaricatore ai mercati generali, imbianchino. Poi, visti i miei studi,
ho insegnato, per circa dieci anni, nei laboratori di meccanica» • Nel 2007, deluso dai modesti incassi de L’abbuffata, s’appostò fuori dalle sale (al Modernissimo.it di Napoli, al Nuovo Orchidea di Milano, a
Torino, a Taranto, a Grottaferrata) per convincere gli spettatori a entrare: «Le giuro, signora, non resterà delusa», «io resto qui, se poi non sei soddisfatto, ti restituisco il prezzo del biglietto» ecc. • Già fidanzato con Valeria Bruni Tedeschi e Flavia Vento, poi con Cristina
Cosentino, ufficio stampa di Rifondazione comunista alla Camera, che intende
sposare • Tifoso del Torino. [acb]