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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CALLIGARIS

Novella Padova 27 dicembre 1954. Ex nuotatrice. Argento nei 400 stile libero e bronzo
negli 800 sl e nei 400 misti alle Olimpiadi del 1972, campionessa del mondo
degli 800 sl nel 1973. Non vinse mai gli Europei (un argento nel 1974, un
bronzo nel 1970, sempre negli 800 sl). Chiuse la carriera a soli diciannove
anni: «Il giorno che chiamai mia madre Nella, per dirle che avevo fatto il Mondiale,
era a teatro e mi rispose: “Ti sei appena persa un balletto di Béjart”»
• «Genitori triestini, amanti del mare. Mio padre dirigente di varie aziende, uno
dei primi a portare i computer in Italia» • Il padre la chiamava “la pulce”: «Ero un motorino, supplivo con la velocità a una taglia non possente. A 13 anni a mezzo mi ritrovai a nuotare contro il
mondo, ero arrabbiata perché la piscina mi toglieva vita, amicizie, occasioni. Bubi Dennerlein per spronarmi
mi faceva allenare con gli uomini» • Aronne Anghileri: «Il fuoco d’artificio arriva nel 1969: tre titoli primaverili e sette, mai visto niente di
simile, agli estivi di Napoli, con il record europeo degli 800 in 9’38”, tredici primati italiani. È scatenata, ma il suo europeo resiste una settimana: glielo toglie la
caporalesca tedesca-est Neugerbauer. Il 1970 si annuncia difficile, e infatti
al Trofeo Navigli la Neugerbauer la supera nei 400-800 e 400 misti. Inviperita,
manda tutti a quel paese, piange, non accetta, dimentica il fair-play. Mi tocca
scrivere che impari a perdere, e non usi un linguaggio “che metterebbe in imbarazzo un sergente maggiore degli Alpini”. Mi toglie il saluto, ed È comprensibile, non mi parla nemmeno durante gli Europei di Barcellona, dove
negli 800 si deve accontentare di un bronzo. Mi perdona all’inizio del 1971, quando mi congratulo per il significativo record italiano degli
800, simbolo di rinascita. Bubi Dennerlein se la porta in America e in Europa,
a battere le tedesche-est a casa loro e poi, con doppio record europeo, a
Bolzano. Lei lo chiama “signor Dennerlein”, e soltanto in seguito adotterà un più confidenziale “Bubi”. Non mancano delusioni e stizze. Come alla Coppa Europa a Udine: sabato
apprende che l’olandese Bunschoten le ha tolto l’europeo dei 400. Risponde domenica, negli 800. Nel 1972 È matura per l’Olimpiade di Monaco. Ai campionati-trials di Torino ai soliti sette titoli
aggiunge i primati europei dei 400 (progresso di 2”6) e degli 800 (6”6). Non È troppo in forma? “Tranquilli — dice Bubi — non sta forzando la preparazione”. È vero, a Monaco accadono cose non prevedibili, diventa una protagonista
assoluta, anche senza medaglia d’oro. La troverà l’anno seguente ai Mondiali di Belgrado, con il primo record universale di un
nuotatore azzurro, sopravvivendo ad una notte d’inferno per un ascesso a un dente prima dei 400 misti»
• «Ai miei tempi non c’erano i mezzi per smascherare il doping, che era molto evidente. Mi privò di qualche medaglia» • Giornalista, ha lavorato anche in tv (La domenica sportiva, Il processo del lunedì ecc.). [abz]