Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
CAINERO
Chiara Udine 24 marzo 1978. Tiratrice a volo. Medaglia d’oro nello skeet alle Olimpiadi di Pechino (2008). Figlia di Mariangela e Eddi,
da cui ha preso la passione per il fucile: «M’ha detto: “Papà, sparo anch’io”. Ha lasciato pallavolo e pattinaggio a rotelle, e via» • Laureata in Scienze della comunicazione, giornalista pubblicista, lavorava a
Milano. «Organizzavo eventi e l’agenzia per la quale lavoravo mi aveva proposto di seguire un prestigioso
master. Ma a quel punto il richiamo dello sport per il quale mi sono
terribilmente appassionata era troppo forte. Mi sono licenziata, sono tornata a
Udine e nel campo di Campoformido non ho più smesso di sparare ai piattelli. Ho le chiavi del campo. Mi presento lì alle 9 e bum-bum-bum... per circa 300 giorni all’anno vado a sparare. Dalle 9 a mezzogiorno. Corsa e palestra nel pomeriggio e
quando devo preparare grandi avvenimenti torno in pedana per centrare altri
piattelli. Anche 250-300 colpi al giorno»
• Agente della guardia forestale, prima della promozione meritata con l’oro olimpico guadagnava 1300 euro al mese: «Senza l’aiuto economico di papà e di mio marito, non potrei sparare perché sparare costa» (30 mila euro l’anno, 7 mila solo per il fucile) • Il marito Filippo, siciliano, lavora in banca: «Ci siamo conosciuti a Milano: studiava comunicazione allo Iulm, io ero alla
Bocconi. Viveva con un paio di ragazze di Enna, la mia città. Per convincerla a uscire ci ho messo due mesi: è una donna bella e spiritosa, lo vedete anche voi, ma è così testarda...» • Il suo è stato il primo oro di una donna italiana nel tiro a volo. è anche la prima olimpionica (uomini compresi) nata a Udine della storia • Lo zio Enzo Cainero (Tavagnacco, Udine, 23 agosto 1944), suo tifoso che l’ha seguita anche a Pechino, «è quello che ha portato il Giro d’Italia sullo Zoncolan, ad aprile fu candidato sindaco per il PdL al comune di
Udine ma lui, invece, lo spareggio lo perse» (Maurizio Crosetti).