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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CAGNOTTO

Giorgio (Franco) Torino 2 giugno 1947. Ex tuffatore. Medaglia d’oro agli Europei del 1970 (trampolino), una medaglia d’argento (trampolino) e una di bronzo (piattaforma) alle Olimpiadi del 1972, un
argento (trampolino) alle Olimpiadi del 1976, un bronzo (trampolino) ai
Mondiali del 1978, un altro bronzo (trampolino) alle Olimpiadi del 1980 ecc. «L’argento olimpico di Montreal ’76 mi esalta ancora adesso. Invece quello di Monaco ’72 mi era parso solo un oro mancato»
• «La storia data all’inizio degli anni Cinquanta, quando nella sua Torino c’erano molti tuffatori bravi, da Lino Quattrin a Marisa Zambrini a Laura Conter,
e facevano capo ideologicamente a un volatore anteguerra, Renzo Rustichelli
detto il Rustica, l’omologo a Torino dell’americano a Roma Alberto Sordi, piemontese speaking e California dreaming. Il
Rustica ormai vecchio per far gare chiudeva le riunioni col suo numero, cioè volava in acqua vestito da clown dal lucernario della piscina comunale coperta,
lanciando un grido di finto terrore, ed in braccio teneva un bambinetto che si
prendeva tanti applausi. Il bambinetto era Franco/Giorgio Cagnotto, lì per via dello zio che era Quattrin, il quale aveva deciso che se uno non
comincia a volare in acqua da bambinetto poi si prende strane paure. Molti anni
dopo, nel pieno della sua grande carriera di campione di tuffi, Giorgio (ormai
sparito Franco) ci diceva che quei voli da bambinetto lo avevano segnato, nel
senso che sempre aveva preferito il trampolino da 3 metri alla piattaforma da
10, frequentata sì ma con qualche timore. Le gare lo avevano fatto cittadino del mondo e di
Bolzano, dove si allenava con l’amico-rivale Klaus Dibiasi, plurimedagliato, baciato dagli dei della classe
pura, angelo biondo tanto quanto lui era diavolo bruno, e dove si è trasferito definitivamente sposando una tuffatrice altoatesina, Carmen
Casteiner, lei sì specialista dai 10 metri. Tempi in cui c’era una Federnuoto povera e allegra corte dei miracoli: l’allenatore dei tuffi, un tedesco, aveva perso in guerra una gamba, il capo
ufficio-stampa sempre in guerra un braccio, il segretario era senza un occhio,
idem il capo dei giudici di gara. Dibiasi e Cagnotto dominavano Olimpiadi ed
Europei, i colleghi stranieri ci chiedevano quanti facevano tuffi in Italia,
noi dicevamo due, “due milioni?”, no due, Dibiasi e Cagnotto» (Gian Paolo Ormezzano)
• Padre (e allenatore) di Tania: «Ha molta più tecnica e carattere di me». [abh]