Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
CACCIARI
Paolo Venezia 10 giugno 1949. Politico. Nel 2006 entra alla Camera con Rifondazione
comunista grazie alla rinuncia di Fausto Bertinotti per la circoscrizione
Veneto 2. In disaccordo con il rifinanziamento della missione in Afghanistan,
nel luglio 2006, dà le dimissioni: respinte. Dopo la «disfatta elettorale» del 2008 è impegnato nella ricostruzione della sinistra • Fratello di Massimo: «Lasci perdere la storia dei fradei-coltei: è una vita che mi perseguita», io «sono il Cacciari cattivo». «Usano da tempo scambiarsi complimenti a mezzo stampa. Un ampio repertorio lo
riporta Gian Antonio Stella in un capitolo di Avanti popolo (Rizzoli), che
assai eloquentemente si intitola “Massimo, Paolo e Tommaso Cacciari, troppe sinistre per una famiglia sola”. Paolo chiama il sindaco il Dittatore, il Podestà, l’Imperatore, il Principe del Male e l’esponente della Margherita ricambia così: “Uffa! Piantatela con mio fratello, parla solo perché ha la bocca”» (Monica Guerzoni)
• Laurea in Architettura con Manfredo Tafuri. Iscritto al Pci nel 67, collaboratore dell’Unità, addetto nell’ufficio stampa della Cgil negli anni Settanta. Insegnante di ornato disegnato.
Dal 76 all’85 in consiglio comunale di Venezia, di cui è vicesindaco dall’82. Cadidato Presidente in Veneto (6,9% di voti) nel 95, fa il consigliere fino
al 2000. Nel 2001, da segretario regionale veneto di Rifondazione comunista, si
candida nel collegio senatoriale di Venezia-Mestre (il fratello appoggia
Tiziano Treu). Torna a lavorare per il Comune dal 2001 al 2005
• «Un semplice, autentico uomo di sinistra, generoso e impulsivo» (Cesare de Michelis) • Sposato, due figli (tra cui Tommaso, nato nel 1977, capo del centro sociale
Morion e portiere di notte).