Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BURLANDO

Claudio Genova 27 aprile 1954. Politico (Pci, Pds, Ds, Pd). Presidente della Regione
Liguria (dal 2005). Laureato in Ingegneria elettronica, lavorò nel settore della ricerca della Elsag Bailey. Iscrittosi al Pci nel 1975, fu
consigliere comunale, vicesindaco e, dal 1990 al 1993, sindaco di Genova. Alla
Camera dal 1996, fu ministro dei Trasporti nel Prodi I (1996-1998) • «Sui documenti di suo nonno Emanuele c’è scritto facchino, perché la lingua della burocrazia italiana non prevede il termine camallo. Da ragazzo
faceva ginnastica con il famoso cantautore Ivano Fossati e frequentava la
stessa scuola di Massimo D’Alema “che però non conoscevo, alla politica sono arrivato più tardi, nel 1975; mi iscrissi al Pci negli anni della massima spinta. La mia è una generazione che ha cominciato a far politica con Enrico Berlinguer...”. Schivo, appartato, quasi brusco, ricorda con pacate parole la sua disavventura
giudiziaria del 19 maggio del 1993, quando era sindaco di Genova e fu
incarcerato per abuso d’atti d’ufficio riguardo alla costruzione di un sottovia, accusa da cui fu riconosciuto
completamente innocente» (Patrizia Carrano)
• «“Claudio è bravo”, disse una volta l’allora premier D’Alema, “è il migliore dei nostri in Liguria, peccato che porti iella”, tutti quei treni che avevano preso a scontrarsi quando lui era ministro dei
Trasporti...» (Jacopo Iacoboni) • Beccato il 16 settembre del 2007 in auto contromano sulla rampa della
superstrada degli Erzelli (Genova) che porta allo svincolo dell’A10, ebbe la patente sospesa per un anno, 10 punti di decurtazione, una sanzione
pecuniaria da 3.500 euro e il fermo dell’auto per 3 mesi. Polemiche perché agli agenti della polizia che l’avevano fermato mostrò un tesserino da deputato scaduto • Ulteriori polemiche (e mozione di sfiducia, respinta, in Consiglio regionale)
quando si seppe che al momento dell’infrazione era al volante di un’auto di Franco Lazzarini, presidente di Italbroker, prima società italiana di brokeraggio (assicura Camera e Senato): «Voglio sapere se è lecito che il presidente della Regione guidi l’auto di proprietà di una società privata, se è normale che viva in casa dello stesso imprenditore che ha vinto le gare per l’assicurazione di aziende pubbliche come Aster e Amt», l’attaccò Sandro Biasotti, ex presidente della Regione Liguria. «Conosco Lazzarini da quando avevamo tre anni e giocavamo insieme, non l’ho mai favorito in nulla e se Biasotti ritiene che lo abbia fatto si rivolga in
Procura, non ho nulla da nascondere», replicò Burlando prima di spiegare che, da poco separato dalla moglie, era ospite dell’amico. Raffaele Niri: «Il personale diventa politico. “Dalla vita ho avuto tante cose — sbotta il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando — Sono stato ministro, sono stato sindaco, sono presidente della Regione. Ma la
cosa più importante è che io possa continuare a guardare Francesco negli occhi”. Francesco ha quasi diciassette anni, Burlando e sua moglie l’hanno adottato quando era un frugoletto, ora vive con lei nella bella casa di
Albaro»
• Nel dicembre 2007 è stato accusato da Edoardo Berti Riboli, presidente della Società ligure di chirurgia, di aver fatto aprire un sovradimensionato reparto di
foniatra presso l’ospedale San Martino di Genova quale ringraziamento alla dottoressa che curò suo padre: «Si è comportato come un dittatorello sudamericano». Burlando ha replicato: «Attacco di cattivo gusto. è vero che mio padre è stato curato in quel reparto, ma questo mi ha fatto soltanto capire quanto sia
importante».
[aan]