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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BUGLIO

Salvatore Catania 20 dicembre 1951. Operaio. Politico. Ex deputato. Dal 1996 al 2006
(Pds-Ds). Nel 2006 eletto con la Rosa nel Pugno (lasciata nel 2007 per aderire
al gruppo parlamentare del Pd). Caduto il secondo governo Prodi è tornato a fare l’operaio (alla Viberti di Nichelino) per i 4 anni che lo separano dalla pensione:
«Terzo livello, saldatore e all’occorrenza magazziniere» • «“Nato a Tunniceddu della playa, la zona più povera di Catania, ultimo di sette fratelli, un padre ucciso quando avevo un
anno, ultima vittima dei duelli d’onore in città, sono fuggito a 19 anni a Torino senza neanche la valigia di cartone”. Bussa disperato alla “Fiat metalli” e quelle porte si aprono. Era un lunedì di febbraio del 1972, “per me erano le porte del paradiso, un sogno che si avverava”. Vari passaggi da una fabbrica all’altra, fino alla Viberti che produce veicoli industriali che va poi in crisi
proprio mentre lui viene catapultato a Montecitorio» (Carmelo Lopapa)
• «Quando nel luglio 1995 si presenta alla conferenza programmatica del Pds è presidente del consiglio comunale di Nichelino e delegato delle fabbriche
torinesi. Il suo dovrebbe essere uno sbadiglio tra il discorso di Massimo D’Alema e quello di Silvio Berlusconi, che deve parlare subito dopo di lui. A
quelli che si alzano per un caffè prima dell’intervento del Cavaliere lancia un urlaccio: “Dove cazzo andate? Sono un operaio, mica uno spot”. Gli regalano una partita persa, la candidatura nel collegio
Nichelino-Carmagnola, che nel 1994 aveva segnato una delle peggiori Caporetto
della gioiosa macchina da guerra occhettiana. Invece vince, e rivince nel 2001» (Marco Imarisio)
• Sposato con Raffaella, è padre di Rosanna e Giulia • Acceso tifoso della Juventus (è stato vicepresidente dello Juventus club Montecitorio), era mediano nella
nazionale calcio parlamentari. [aaf]