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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BRUNI TEDESCHI

Carla Torino 23 dicembre 1967. Moglie del presidente della Repubblica francese,
Nicolas Sarkozy, e prima donna di Francia. Modella. Cantante. «Bonjour Stronsesse» (Stenio Solinas).



Ultime La storia con Sarkozy si svolse secondo le seguenti tappe: divorzio del
neoeletto presidente dalla seconda moglie Cécilia Ciganer-Albeniz (18 ottobre 2007), incontro casuale o semicasuale di
Sarkozy con la Bruni (17 novembre 2007), corteggiamento, rivelazioni alla
stampa pilotate dall’Eliseo (16 dicembre 2007), voci su nozze segrete (gennaio 2008), nozze (2
febbraio 2008) • Sarkozy aveva appena sconfitto Ségolène Royal alle elezioni presidenziali francesi (6 maggio 2007: Carla Bruni aveva
votato per Ségolène) che si diffusero voci sulle difficoltà del presidente con la moglie Cécilia. Costei lo aveva già lasciato nel 2005 per il pubblicitario Richard Attias, durante la campagna
elettorale gli era rimasta vicino distrattamente, la sera della vittoria s’era mostrata per pochi minuti e dopo il voto aveva mancato volutamente e
clamorosamente parecchi impegni ufficiali del marito (tra questi una visita al
presidente Bush). Infine, la crisi venne ufficializzata. Il 18 ottobre 2007 i
due divorziarono e Cécilia si trasferì a Londra con Attias
• Un mese dopo Sarkozy chiese a Jacques Séguela, pubblicitario già fedelissimo di Mitterrand, di organizzare una serata, «non ne posso più di stare tutto il tempo da solo all’Eliseo». Séguela mise insieme un tavolo a otto con Luc Ferry e la moglie Marie Caroline, la
conduttrice tv Péri Cherin [«una specie di Gerry Scotti o Daria Bignardi libanese» (Marina Valensise)] con il suo compagno, infine Carla Bruni che si presentò da sola e con la chitarra. Cantò, disse che sarebbe presto partita in tournée, Sarkozy le promise: «Sarò seduto in prima fila». Lei gli chiese se avesse una macchina per riaccompagnarla a casa, lui rispose
di sì, in macchina si scambiarono i numeri di telefono e, appena rientrata a casa,
Carla chiamò Séguela per dirgli: «Strano quel tuo amico, gli ho dato il mio numero di cellulare e non ha ancora
chiamato». Erano passati appena dieci minuti
• L’Eliseo pilotò la notizia del flirt in modo da far dimenticare al più presto lo smacco che il presidente aveva subito ad opera di Cécilia. Il settimanale Point de Vue diede notizia della love story, l’ufficio stampa della presidenza fece poi sapere che i due si sarebbero visti e
avrebbero passeggiato insieme a Disneyland. Libertà assoluta di fotografare. La madre di lei, Marisa, accompagnò Sarkozy nella sua visita a Roma, si lasciò intervistare e raccontò felice del «colpo di fulmine». Foto in libertà anche qui, in particolare del Presidente con la futura suocera alle prese con
tagliatelle, mozzarella, fritti, vino rosso per lei e succo d’arancia per lui al Bolognese di piazza del Popolo
• A gennaio 2008 impazzavano le voci sul matrimonio. I giornali arrivarono a
scrivere che le nozze erano già state celebrate in segreto. Si sposarono invece il 2 febbraio, all’Eliseo, celebrante il presidente dell’VIII arrondissement di Parigi, François Lebel. Nessuna stravaganza, appena una ventina gli invitati • Debutto ufficiale nel marzo 2008, in occasione della visita presidenziale in
Gran Bretagna (la prima dopo dodici anni). Gli inglesi l’accolsero con un agguato: una sua foto senza veli di 15 anni prima spiattellata
sui tabloid col titolo ironico «Benvenuta in Gran Bretagna, signora Sarkozy». Lei li ricambiò con molto stile: si presentò alla regina Elisabetta vestita da perfetta firs lady, «con un manteau di lana e jersey di Christian Dior molto anni Quaranta e un
toque, quei cappellini che possono portare solo certe belle donne, opera di
John Galliano, che è uno stilista francese, ma di sangue inglese» (Solinas). Colpo magistrale: rinunciò ai tacchi per non far sfigurare, dal suo quasi metro e 80 di altezza, il
consorte che è alto un metro e 65 e ha il complesso della statura (fatto subito sottolineato
dai quotidiani britannici che misero in parallelo le ballerine piatte di lei e
i mocassini fibbiati con tacco rinforzato di sette centimetri di lui). Carla si
inchinò infine davanti alla regina con grazia perfetta. Alla fine della visita-lampo di
poche ore, la Bruni aveva conquistato i media britannici, che la definirono «un misto tra Jackie Kennedy, Grace Kelly e la principessa Diana». «Bonjour Stronsesse, dunque, ha sedotto l’Inghilterra e noi che da sempre siamo suoi ammiratori sapevamo che sarebbe
andata a finire così (…) Diciamo la verità. Della nuova coppia monarco-repubblicana francese Carla sembrava la regina e
Nicolas tutt’al più il suo chauffeur. Lo diciamo con invidia, naturalmente, e con quel disagio che
prende sempre noi maschi educati quando ci accorgiamo che l’eleganza femminile è spesso attratta, come per reazione, dalla volgarità maschile. I quotidiani francesi che stanno all’opposizione, come per esempio Libération, sul contrasto fra i due sono andati a nozze, mettendo in evidenza il
modo scomposto di muoversi e di ridere dell’uno, l’allure delicata e semplice dell’altra. Se la coppia regge, Monsieur Le President ha, sotto questo punto di
vista, tutto da guadagnare (…) Che altro? Bonjour Stronsesse ha buoni gusti letterari e musicali, a petto di
un marito che non è mai andato oltre le canzoni di Johnny Halliday e gli scritti di Jean-Marie
Bigard, un umorista che nelle sue gag ricorda il piccolo-grande Bombolo dei
film spazzatura degli anni Settanta... Anche qui, dunque, c’è tutto da imparare» (Solinas)
• Nel 2007 è uscito in tutta Europa il suo secondo album No Promises, interamente cantato in inglese • Nell’aprile 2008 una foto che la mostra nuda mentre si copre davanti con le mani
(scattata nel 1993 da Michel Comte), messa all’asta da Christie’s di New York, fu comprata per 91 mila dollari. Era stata stimata quattromila • Ha fatto sapere che essere parodiata da Fiorello («che volgarité!») era per lei motivo d’orgoglio: «Oltre a farmi ridere, mi lusinga: è un irresistibile massaggio all’ego». [zu]


Vita Ufficialmente figlia del compositore Alberto Bruni Tedeschi (Moncalieri
1915-Parigi 17 febbraio 1996, figlio del Virginio che negli Anni Venti fondò la Ceat, gomme) e della pianista e attrice Marisa Borini (Marysa secondo alcune
biografie). In realtà è il frutto di una relazione della madre col musicista Maurizio Remmert, da anni
residente in Brasile, che nel gennaio 2008 ammise: «è mia figlia, nata quando avevo 19 anni, da un amore durato sei anni con Marisa,
allora 32enne e già sposata. Non ho mai negato la mia paternità, anche il marito di Marisa sapeva». Cecilia Zecchinelli: «Carla, spiega Remmert che dice di parlare solo per smentire tutte le
bobagens (fesserie) scritte finora, ha infatti saputo di lui quando Alberto Bruni (“persona eccezionale”) era già malato». Lo scrittore Gian Piero Bona, al quale la vedova Bruni Tedeschi aveva
commissionato un libro sulla storia di famiglia, L’imprenditore dodecafonico (Marsilio), in cui non aveva fatto cenno alla vicenda: «Fu la stessa Marisa, mia grande amica fin da quando eravamo ragazzini, a dirmelo
qualche tempo fa. Mi aveva invitato a fare con lei il giro del mondo sulla
Queen Elizabeth, passammo quattro mesi insieme, s’era creato un clima favorevole alle confidenze e mi raccontò l’intera storia». Diretta dall’altra figlia Valeria (vedi scheda), la madre ha recitato in Actrices: «Vi interpreta la madre di Marcelline-Valeria, cioè se stessa, come già nel precedente è più facile per un cammello... Di lei, pur brava, all’epoca si erano accorti in pochi: il film raccontava proprio la storia della
famiglia Bruni Tedeschi arrivata in Francia nel 1973 per sfuggire alle minacce
di rapimento delle Br. Il padre era Roberto Herlitzka, Carla Bruni aveva il
volto di Chiara Mastroianni, il fratello Virginio (1959-4 luglio 2006) quello
di Lambert Wilson. Valeria di quella madre così vivace non sa fare a meno. La mette dappertutto e lei si trova a proprio agio.
In Actrices perseguita la figlia in piena depressione per sapere tutto sui suoi amanti.
Subissa di chiacchiere, in italiano, l’amica del cuore, interpretata da Simona Marchini, e seduce il giovane insegnante
di inglese raccontandogli quante avventure ha avuto mentre era sposata,
incurante del fatto che la figlia l’ascolti. “Sa una cosa?” dice più o meno al ragazzo che cadrà presto tra le sue braccia “finché mio marito era vivo l’ho sempre tradito. Da quando è morto non riesco più a farlo, non mi diverte”. Poiché il film è autobiografico e il pettegolezzo mediatico impazza, si è portati a prendere per vero il dialogo» (Piera Detassis)
• L’istitutrice Teresa Bello, che conosce Carla Bruni fin da bambina e il 5 dicembre
2008, su suo invito, l’ha raggiunta a Parigi per una cerimonia all’Unesco, la ricorda così: «Da piccola aveva un temperamento irruente. Riusciva sempre a ottenere quel che
voleva, con le buone o con le cattive. Insomma, un caratterino. Molto bisognosa
di coccole. Quando combinava una marachella, era facilissimo scoprirla». Perché? «All’improvviso cessavano le note del pianoforte: Carla s’era rifugiata fra le braccia della madre e così cascava il palco, niente punizione». Era autorizzata a punirla? «Altrimenti che istitutrice sarei stata? Qualsiasi punizione, tranne quelle
corporali (…) Niente gioco, niente gelato, pane al posto dei dolci. Ma già allora non è che le interessasse molto il cibo. è sempre stata esile e alta, a differenza di Valeria, più tonda». Carla voleva diventare ballerina. «Tutto quello che faceva Valeria, voleva farlo anche Carla. La sorella maggiore
fu iscritta alla scuola di danza di Susanna Egri, figlia di Ernesto Egri
Erbstein, il direttore tecnico ungherese del Grande Torino morto con la sua
squadra nella tragedia di Superga. Carla insistette per seguirla. La coreografa
disse alla madre: “Questa bimba non diventerà mai una ballerina. è troppo lunga e ha i piedi troppo grandi”». Qual era il suo gioco preferito? «La parrucchiera. Passava ore e ore a torturare con pettine e spazzola la povera
Romana, la governante di casa». Mai avuto voglia di rifilare a Carla una sberla? «Qualche volta sì. M’indisponeva soprattutto quando pretendeva l’impossibile. Una volta mi sbatté la cartella sulla testa e faticai a trattenermi» (Teresa Bello a Stefano Lorenzetto) • A metà degli Anni Settanta il padre ufficiale (Alberto) vendette la Ceat e traslocò con tutta la famiglia a Parigi. Carla studiò in scuole private svizzere e francesi, quindi si iscrisse ad Architettura alla
Sorbona (ma smise dopo poco). «Ha 19 anni e una gran voglia di vedere il mondo, di fare nuove esperienze e
mantenersi da sola. Il primo passo è quello di presentarsi ad una nota agenzia di Parigi: bingo! Viene subito
scritturata per una campagna dedicata al marchio di jeans Guess. Sarà quella pubblicità a lanciarla come donna bella e impossibile. La top-model è perfetta, pare la creatura di un altro mondo. Tutti la vogliono. Si scatena la
corsa per aggiudicarsela sulle copertine dei giornali patinati. Sfila per i più grandi stilisti: da Armani a Gaultier, da Ungaro a Versace. Alla fine degli
Anni Ottanta è una delle modelle più pagate al mondo, guadagna la bellezza di 7,5 milioni di dollari all’anno. La sua carriera procede come una saetta con innumerevoli servizi
fotografici, anche come testimonial di campagne sociali. Come quella del Natale
1995, che l’ha vista protagonista a titolo gratuito a favore dell’Airc, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Oppure come quando nel 1996 è stata madrina della serata milanese promossa dalle modelle della Riccardo Gay a
favore dell’Anlaids. Ma ben più di recente con Tommy Hilfiger ha iniziato una collaborazione per supportare il
Breast Health Institute. Il risultato è stata una borsa dall’allure vintage disegnata da lei, in vendita a 200 euro. Un piccolo tuffo nella
vita passata della moda solo a fin di bene. Carla, infatti, quel mondo l’ha lasciato nel 1998 per dedicarsi alla musica. Nel 2000 compone i testi di
alcune canzoni dell’album
Si j’etais elle di Julien Clerc. Inizia la sua carriera solista nel 2002 pubblicando il cd Quelqu’un m’a dit, uscito in Italia l’anno dopo, con grande successo di critica e di vendite, soprattutto in Francia.
Nel 2003 partecipa al Festival di Sanremo in qualità di ospite» (Antonella Amapane) • Nel 2000 si infuriò con se stessa per aver tenuto il cellulare spento proprio nei giorni in cui
Fazio sceglieva la valletta per Sanremo: «Quando mi hanno cercato per offrirmi di condurre la manifestazione ero in
Marocco. In una di quelle vacanze in cui stacchi tutte le spine dal mondo:
prima fra tutte quella del telefonino. Non avrei mai immaginato per quale
motivo mi stessero chiamando. Così Inés (Sastre, ndr) ha preso il mio posto» (Gianluca Lo Vetro) • «Soprannominata “Terminator” per la conclamata fama di rubacuori, è «famosa per aver sconvolto cuori e famiglie in vari settori del vippismo
internazionale. Musica rock: Eric Clapton che nella sua autobiografia racconta
della sua disperazione quando la stupenda signora cominciò a tradirlo platealmente con Mick Jagger che per lei aveva lasciato la bella
moglie Jerry Hall. Immobiliare: Donald Trump, certo un errore di gusto, ma
chissà. Intellò: una geniale e torbida scorribanda, passando dall’anziano filosofo Jean Paul Enthoven, al di lui figlio Raphaël» (Natalia Aspesi)
• Justine Lévy, figlia di Bernard-Henry ed ex moglie di Raphaël Enthoven, ne ha immortalato il fascino funesto nel suo romanzo Niente di grave: «Raphaël andò un giorno a prendere all’aeroporto il padre e la fidanzata, si offrì di prenderle la valigia e lei gli disse: “Grazie, non ho bisogno di nessuno, gli uomini li castro da subito, io”. Seguirono giorni tragici, tutti insieme a Porquerolle, Justine pazza di
gelosia e il marito che la rassicurava: “Non devi essere gelosa, sei un miliardo di volte più bella di lei, è tutta rifatta, tutta rigida, ’sta ragazza è Terminator... e comunque, ora che sta con papà, non è più una donna, è un tabù, amore è la mia matrigna, non sarai gelosa della mia matrigna!”. Intanto le spalmava la crema solare sulla schiena, cantava in coro con lei
dopo cena (“la trovavo bella e bionica, con lo sguardo assassino”, scrive la Lévy), il padre filosofo si inquietava, diceva: “Smettetela voi due”. è finita che Carla e Raphaël hanno fatto un figlio insieme (e lui ha avuto il coraggio di telefonare a
Justine Lévy, neodivorziata sotto psicofarmaci, per dirle: “Sai, è nato Aurélien, è il giorno più bello della mia vita”), finché Carla l’ha sputato via, come ha sputato via tutti, tradito tutti, fatto innamorare
tutti. “Non sono mai stata fedele”» (Annalena Benini). Il figlio è nato nel luglio 2001 (leggenda vuole che per smaltire i chili messi su con la
gravidanza abbia fatto una dieta a base di mandarini).
[zv]



Dieta Lory Del Santo: «L’ho conosciuta quando faceva la modella a New York. Era amica di un’amica di mia sorella, e una volta siamo andate a pranzo insieme. Quella volta
ordinò un carciofo enorme, poi staccava una foglia alla volta e ne mangiava il
pezzettino finale» (ad Azzurra Della Penna).



Colori Nelle uscite ufficiali da firt lady ha mostrato una predilezione per gli abiti
viola: «Non è viola-viola, ma piuttosto viola-porpora, o viola-melanzana, o viola-fiordaliso,
o viola-prugna. E questo non per sfuggire di stretta misura al viola stretto,
quello dei paramenti quaresimali e funerari, lugubre per funzione e fama, ma
perché quel viola funebre e funesto non «dona», riverbera sull’incarnato un riflesso livido, ben più immediatamente nocivo d’una supposta, futura disgrazia» (Maria Giulia Minetti).



Frasi «Fin da bambina non ho mai avuto la possibilità d’essere ignorante. Vede? Non solo sono molto bella ma anche poco modesta. Un po’ mi sento in colpa per questo» (a Specchio, nel 1998) • «Tradire gli uomini mi piace, se lo meritano».



Commenti «Un corpo statuario, una classe e una eleganza non comuni» (Maria Volpe); «Bellissima, scicchissima, luminosa, di una stronzaggine assoluta e senza pudore» (Annalena Benini).