Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BRICHETTO ARNABOLDI
Paolo Milano 23 ottobre 1920. Aristocratico per parte materna (Emilia, animatrice di
un salotto letterario frequentato da figure come Benedetto Croce, Eugenio
Montale, Luigi Pirandello), partigiano “bianco” con Edgardo Sogno dopo l’8 settembre, fu arrestato e internato a Dachau. «Ho avuto due medaglie per quello che ho fatto durante la Resistenza. Credo sia
stato giusto fare il mio dovere» • Nel 2006 fu fischiato mentre, spinto in carrozzella dalla figlia Letizia (più nota col cognome da sposata, Moratti), sfilava nel corteo per la celebrazione
del 25 aprile: «Fischi indecenti e irricevibili di una minoranza di intolleranti, che erano
stati condannati con sdegno da tutte le forze politiche. L’evento, anche perché Brichetto Arnaboldi era accompagnato da Letizia, allora in lizza per la
poltrona di sindaco, aveva suscitato scalpore nell’opinione pubblica. Ma aveva anche fatto conoscere questo combattente della
Resistenza» (Panorama)
• Nel 2007 pubblicò Memorie di un partigiano aristocratico (Mondadori), scritto col giornalista Carlo Maria Lomartire.