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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BRAMBILLA

Michela Vittoria Lecco 26 ottobre 1967. Giornalista. Imprenditore. Politico. Dal 2008 deputato del PdL. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Turismo. «Ho sempre voluto capelli lunghi, tacchi, biancheria di pizzo, tailleur e calze
autoreggenti perfette». [yw]


Vita «Via Manzoni è un budello che si inerpica in salita dal centro di Calolziocorte. Al 12, muro
alto, telecamere e fili elettrici, villa Brambilla. Michela ci nasce il 26
ottobre del 1967, da Vittorio e Bianca Bosi, romagnola di Cesenatico. Nemmeno
il padre è indigeno, ma sfollato in provincia da Milano nel 1942 dopo che i bombardamenti
distrussero la fabbrica, Trafilerie Brambilla, ramo acciaio. La grande casa ha
10 mila metri quadrati di parco ed è anche una sorta di zoo. Michela ricorda di aver imparato a camminare “attaccandosi al collare di uno schnautzer”. Due anni dopo ecco l’unica sorella, Federica detta Chicca. Le Brambilla a Lecco (10 km da Calolzio)
fanno tutta la trafila dall’asilo al liceo [...] In quel lembo di Lombardia è tempo di sequestri. Così Michela il mondo lo vede attraverso i finestrini dell’auto blindata. Si sfoga con gli animali, cresce Rumba, la leonessa che le hanno
regalato a nove anni. E poi le abitudini della buona borghesia, pianoforte,
danza classica, le serate alla Scala. Vacanze a Cesenatico nella casa materna,
due piani vicino alla stazione e le notti nelle discoteche della Riviera se ci
sono rock e heavy metal. In una, a Riccione, la convincono a partecipare a un
concorso di bellezza. Vince Miss Romagna, va a Salsomaggiore per le finali di
Miss Italia. è il 1986. Sarà anche testimonial per una famosa marca di calze, ma si arrabbia, chissà perché, se le dicono “modella”. A Salsomaggiore la folgorazione per il giornalismo. Deriva dall’incontro con Giorgio Medail, Canale5. Lo tempesta di telefonate, lo implora di
provarla. Le danno una chance. Nel 1990 è già giornalista professionista. Nel 1991 imbarcata per il Tg4 sulla nave Zefiro,
per seguire la guerra del Golfo. Sembrerebbe una carriera tracciata. Non va così. Posa nel cassetto penna, taccuino e laurea in filosofia per buttarsi nel
commercio, quando il padre, 1994, le affida la gestione del Salumaio di
Montenapoleone a Milano. Crea il gruppo Sal Seafood, vendita all’ingrosso di prodotti ittici (
commercia soprattutto in gamberi surgelati e salmone affumicato, da qui il
soprannome “rossa salmonata” - ndr), e vince con una semplice intuizione: se si abbassano i costi di ricarico si
allargherà il mercato. Ha già conosciuto da due anni, a un maneggio che entrambi frequentano, l’uomo della sua vita, Eros Maggiori, coetaneo, odontotecnico, con cui fonda il
Centro medico lombardo di Cernusco Lombardone. Eros è un metro e 90 di uomo, fisico da atleta, capelli scuri [...] Politica non l’ha mai fatta, non se ne è mai interessata. Nessuno la ricorda accalorarsi attorno a un’idea. Solo un nome le sale spesso alle labbra ed è quello del principe dell’antipolitica: Silvio Berlusconi. [...] Con Eros, mette al mondo un figlio,
Vittorio, e si vanta di averlo allattato sino a 15 mesi, tanto da raggiungere
la terza di reggiseno (è una seconda naturale). è già presidente dei giovani di Confcommercio (
2003-2008 - ndr) e la carica le spalanca le porte della tv. Solo che stavolta risponde, non fa
domande. Come chiunque incarni una categoria, aveva promesso di essere “super partes”. E invece diventa una pasdaran del Polo. A suon di strilli contro l’odiata sinistra» (Gigi Riva) • Nel 2006, candidata in Veneto (Forza Italia), fu prima tra i non eletti (fece
ricorso contro la proclamazione alla Camera di Giustina Destro, che la
precedeva in lista). Fondatrice dei Circoli della Libertà (con televisione e giornale), nel maggio 2007 Il Foglio diffuse la voce che
Silvio Berlusconi aveva in mente di farne la candidata premier. Data già per finita, sembrò smentire tutti quando, il 18 novembre 2007 in piazza San Babila a Milano,
apparve accanto a Berlusconi che annunciava la nascita del nuovo Partito delle
Libertà (o Popolo delle Libertà): «I miei circoli sono stati all’avanguardia, una specie di portabandiera della strategia di Silvio Berlusconi,
che sicuramente sarà condivisa da tutti quei milioni di elettori che sono ormai davvero stanchi dei
bizantinismi di un sistema politico che sta affondando nel mare delle sue
chiacchiere». Entrata alla Camera ha però stentato a trovare un incarico. Protagonista per settimane del totoministri
(Pari opportunità, Ambiente, Welfare, Attuazione programma), alla fine si è dovuta accontentare del sottosegretariato con delega al Turismo: «Aveva fatto arrabbiare troppa gente, tutti i vertici di Forza Italia. Va bene
darsi da fare, ma non bisogna esagerare: occorre avere rispetto» (Lino Jannuzzi)
• Dell’Utri si scontrò con lei per difendere i suoi circoli del Buon governo contro gli arrembanti
Circoli della libertà, Bondi, Cicchitto, Tremonti non le hanno mai dimostrato gran simpatia: «Lei, la signora, non versava certo acqua sul fuoco, e in un’intervista disse che Dell’Utri e Tremonti, suoi avversari, erano come le mestruazioni: all’inizio fanno male ma poi passano» (Marcello Sorgi). Nonostante tutto Bondi le dedicò qualche verso: «Ignara bellezza / Rubata sensualità / Fiore reclinato / Peccato d’amore»
• Nel maggio 2008 ha venduto a Forza Italia la Vittoria Media Partners (Vmp), la
società editoriale legata ai circoli della libertà, alla cifra simbolica di 2 euro e il 31 luglio il Giornale della libertà e la Tv della libertà hanno chiuso i battenti. [yx]


Frasi «Sono una che vive bene del suo. E a differenza degli altri politici, non ho chi
mi paga la pagnotta. Sono libera, dico e faccio quel che voglio. Lo ammetto:
non dover accontentare nessuno, è il mio lusso» • «La casta della politica è trasversale. E per una persona che viene da fuori e non è stata coltivata dai parrucconi della vecchia politica, arrivare a dire la
propria portando le istanze è una cosa difficile. Soprattutto se sei donna. La casta non ti fa entrare».



Critica «Con la sua aria da politica venuta da Cartoonia, Morticia Addams rossa, Jessica
Rabbit magra, Brambilla è diventata figura di culto per chi segue i dibattiti tv. Parla chiaro anche se
dicono sbagli un po’ di cifre; recita da protagonista; è meno ipocrita e untuosa di buona parte degli altri attori del teatrino» (Maria Laura Rodotà) • «Al primo impatto suscita qualche speranza. Niente di azzimato o di pomposo, un’aria popolare e diretta (da figurante di Maria De Filippi) che promette vivacità e franchezza, magari meno cultura ma pure meno perifrasi e lungaggini. Solo
che, dopo una buona mezz’oretta di interruzioni petulanti e non sempre congrue, di sorrisetti acidi
mentre parlano gli altri, di quella prosa spiccia e terra-terra che secondo i
guru della destra rappresenterebbe i sani umori popolari (eufemismo per
ridefinire la vecchia maleducazione italiana) mi è venuta nostalgia di Ciriaco De Mita, delle “convergenze parallele” di Aldo Moro e di tutto il vaniloquio barocco degli anziani politicanti
italiani» (Michele Serra dopo averla vista in tv)
• «Ha lo sguardo che uccide e, sui suoi alti tacchi a spillo, un’andatura barcollante e marziale insieme. è una dolce madre, una sposa senza fronzoli per la testa, un imprenditore deciso
a non perdere una lira, anzi, e un aspirante politico sapientemente dissimulato
nello schema società civile & cittadino contro stato & ceto partitante» (Giuliano Ferrara) • «“Adoro gli animali. Possiedo 3 cani, 24 gatti, 2 asini, 200 piccioni, 3 galline e
4 caprette”. Andavamo a intervistarla per capire cosa fossero questi suoi Circoli della
Libertà e perché in tivù mostrasse sempre il bordo delle autoreggenti: e lei che invece partiva, subito,
con la filastrocca che sarebbe piaciuta molto a George Orwell» (Fabrizio Roncone) • «L’idea che da un paio d’anni mi assilla è convincere Michela Vittoria Brambilla a recitare un ruolo in un mio film» (Rocco Siffredi nel luglio 2008).