Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BORGHEZIO
Mario Torino 3 dicembre 1947. Avvocato. Politico. Eurodeputato della Lega (dal 2001).
Nel 1992, 1994, 1996 fu eletto alla Camera. Sottosegretario al ministero di
Grazia e giustizia nel Berlusconi I (1994-1995). «Sono uno sanguigno. Un Sagittario prima decade, salvato dall’ascendente Bilancia che mi evita di andare a finire in galera tutti i giorni» • «Tipi come Piero Fassino, come Massimo D’Alema ormai mi usano come modo di dire. Si rivolgono a Berlusconi e gli dicono:
tu stai con Borghezio. Non aggiungono altro. Se la cavano con una frase e
questo, confesso, mi innervosisce» • Monarchico per tradizione familiare, «il mio Che Guevara era Julius Evola», «da giovane militava in un’organizzazione extraparlamentare denominata “Giovane Europa”. “Contestavamo da destra Ordine Nuovo che contestava, sempre da destra, l’Msi”. Ora si definisce un “perfetto, oserei dire, raro esempio di celto-piemontese”» (Fabrizio Roncone). «Considerato da molti nell’Europarlamento un uomo alla ricerca di provocazioni con eco mediatica» (Ivo Caizzi), anni fa si guadagnò un bel po’ di pubblicità disinfettando i sedili sul treno Milano-Torino dove si erano sedute alcune
prostitute nigeriane
• «Quel suo tono ruspante da capopopolo a cui è concesso di spararle grosse. Più grosse sono, più applausi arrivano» (Enrico Caiano) • «[...[ I giornalisti ci intervistavano come fossimo degli zulù, parlavano con noi con i verbi all’infinito, “Tu volere essere intervistato da me”?» (a Claudio Sabelli Fioretti) •«Ha un appetito celtico, infatti viaggia abbondantemente oltre i 130 chilogrammi» (Antonello Caporale) • Nel dicembre 2005, sul treno Torino-Milano, fra la stazione di Porta Susa e
Chivasso, quasi lo linciarono: «Erano un’infinità, quasi tutti a volto scoperto. Dei pazzi. Carichi di odio. Devo la vita a due
agenti della polizia ferroviaria che si sono comportati da eroi, un uomo e una
donna». Era reduce da una manifestazione anti No-Tav • Altre aggressioni a Livorno (febbraio 2006, doveva tenere un comizio) e a
Padova (3 marzo 2006). Nel settembre 2007 fu bloccato a Bruxelles dalla polizia
belga durante la partecipazione a una manifestazione non autorizzata contro il
rischio di «islamizzazione dell’Europa»: «Pugni, gomitate, calci. Sono stato trattato peggio di un desaparecidos» • Nel 2008 sfilò a Milano in difesa di una ragazza marocchina di 13 anni violentata da un
italiano: «Uno straniero può avere qualche motivazione nel fatto di non trovare donne in Italia o di essere
lontano da casa, un italiano no e quindi è ancora più grave» • Passione per le vecchie carte, per i libri rari: «Quando a Bruxelles ha il pomeriggio libero, senza smettere la cravatta verde e
la pochette di un verde più vivo costellato di soli della Padania, profitta delle facilitazioni offerte
dalle ferrovie ai parlamentari europei per fare un salto col Thalys a Parigi.
Le mete sono un paio di librerie esoteriche nelle vecchie strade intorno a
Notre-Dame e qualche bouquiniste sul Quai» (Sandro Fusina) • Risponde al cellulare con un: «Qui, Padania! Chi parla?». Non ha macchina, non ha figli, non ha moglie: «Ho sposato la politica. E poi sono un animale solitario. Vivo da solo, mangio da
solo, vado in vacanza da solo». [xr]