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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BORGHESE

Alessandra Roma 25 settembre 1963. Principessa. Figlia di don Alessandro Romano dei
principi Borghese (Palermo 9 febbraio 1924-Roma 2 luglio 1994) e di Fabrizia
dei Conti Citterio (Milano 21 marzo 1938). Giornalista vaticanista per Gente,
autrice della rubrica Aplomb vaticano su Style ecc. • «Una principessa senza principato, senza un trono di cui diventare un’icona. Bella come l’immaginario pretende siano le fanciulle del Gotha, imperiosi occhi celesti, naso
piccolo ma autorevole, figura da gazzella, mescola ai fasti della tradizione di
famiglia la concretezza del carattere. Divenuta “imprenditrice culturale”, ha organizzato numerose mostre di grande qualità e di clamoroso successo, sul futurismo, su Tamara de Lempicka, su Leni
Riefenstahl, sull’arte messicana del primo Novecento» (Patrizia Carrano)
• Rapporto stretto con papa Benedetto XVI, ha raccontato la sua conversione alla
fede cattolica in Con occhi nuovi (2004) e Sete di Dio (2006): «È sempre stata un’anticonformista. C’È chi ancora la ricorda quando giovanissima, scalza, giocava a fare la cameriera
insieme alle sue amiche chic al bar-discoteca Il Cadaques di Cala Galera.
Gioventù dorata e scapestrata, la sua. Viaggi, feste e jet set. Poi la laurea a New
York, il divorzio da Constantine Niarchos, figlio dell’armatore greco Stavros. Tornata a Roma organizza eventi culturali e concerti
benefici. A sorpresa, nel 1997, si candida nella lista civica, soprannominata “lista beautiful”, che sostiene il sindaco di Roma Francesco Rutelli. Ma di lì non va avanti. La svolta arriva quando Gloria Thurn und Taxis, che negli anni ’80 era nota come la “punk-prinzessin”, look eccentrico e party fino all’alba, la invita a Regensburg per l’inaugurazione del museo Thurn und Taxis e le presenta monsignor Michael Schmitz.
È lui che la converte. Ma soprattutto fa la conoscenza dei fratelli Georg e
Joseph Ratzinger, anche loro conterranei di Gloria. Quando Joseph diventa papa
Benedetto XVI le due organizzano una grandiosa messa nella Basilica di Santa
Maria Aracoeli, rallegrata dal Coro della Cattedrale di Ratisbona» (Maria Simonetti).