Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BONCOMPAGNI
Gianni Arezzo 13 maggio 1932. Regista e autore televisivo. «Aspetto ancora di fare qualcosa per cui essere ricordato».
Ultime Il programma Bombay su La7 (tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008) «una sorta di inno alla tv come sottrazione» (Dipollina) stroncato però da Aldo Grasso («mi sono addormentato»). [wg]
Vita Protagonista, accanto a Renzo Arbore negli anni Sessanta e Settanta, dei
programmi radiofonici Bandiera gialla e Alto gradimento. Nel 1977 l’esordio in tv con il programma musicale Discoring. Poi fu autore e regista di Pronto, Raffaella? (1984), condotto dalla Carrà, e di Pronto, chi gioca? (1985), condotto da Enrica Bonaccorti. Dall’87, per tre anni, gli fu affidata l’ideazione e la realizzazione di Domenica In. Nel 1991 passò a Mediaset, dove realizzò Primadonna condotto da Eva Robin’s e soprattutto Non è la Rai, programma con cui lanciò Ambra Angiolini. Tornato alla Rai, nel 1996-97 fu autore e regista di Macao (con Alba Parietti) e Macao 2 (senza), che chiuse in anticipo per mancanza di ascolti. L’anno dopo la Rai gli chiuse Crociera per il linguaggio troppo sboccato. Nel 2002 il rilancio con Piero Chiambretti (Chiambretti c’è) • «Nella mia città, Arezzo, negli anni Cinquanta non c’erano nemmeno i semafori. Erano tutti comunisti e si sposavano tutti in chiesa» • Iniziò «alla radio svedese. Andai in Svezia a 18 anni con un mio amico e ci rimasi otto
anni, spesso facevo lo chaperon agli italiani importanti che arrivavano. Quando
Salvatore Quasimodo venne per il Nobel lo accompagnai dovunque. Musei,
gallerie. Alla fine, distrutto, mi disse: “Ma qua non si fotte?”» • Tre figlie (Barbara, Paola, Claudia), cresciute da solo dopo che, lasciato
dalla moglie svedese, tornò in Italia e vinse la battaglia per averle con sé • Su Bandiera gialla: «Proponevamo canzoni che normalmente la Rai non mandava in onda, avevamo creato
un gruppo di ragazzi niente male (Loredana Bertè, Renato Zero, Mita Medici). E poi dimostravamo che se uno aveva un’idea, la poteva anche realizzare» • Su Alto Gradimento: «Nella prima puntata, lessi l’elenco di parole sconsigliate alla radio: sudore, inguine, amante, ernia, piedi,
divorzio, membro. Cosa successe? Niente. Però i primi giorni tutti in via del Babuino mi consideravano come un marziano,
anche Corrado mi guardava allibito. I personaggi di allora nascevano dall’improvvisazione, sul filo del cazzeggio. Vivevano fin quando i loro modi di dire
funzionavano» • Non è la Rai, programma cult dei primi anni Novanta (in onda dal 9 settembre 1991 fino al
1995), era una diretta con cento ragazzine che, senza saper far nulla, si
provavano a cantare, ballare, giocare. Presentato nella prima edizione da
Enrica Bonaccorti, poi da Paolo Bonolis, infine da nessuno. O meglio dalla
quindicenne Ambra Angiolini, ben presto star assoluta del programma, che
Boncompagni teleguidava — nelle risposte e nelle movenze — con un auricolare. Le selezioni provocavano ogni anno un’invasione di adolescenti accompagnate dalle madri. «La più famosa è diventata Ambra, rapida, brava, simpatica e poi Claudia Gerini, la quindicenne
Nicole Grimaudo da Caltagirone, Miriana Trevisan, Laura Freddi, Alessia Merz.
Tutte avevano qualcosa di speciale. Erano normali»
• Passa per il padre di veline e letterine: «Noi le abbiamo anticipate, infatti Antonio Ricci ci seguiva moltissimo e ci ha
sempre tributato gli onori della primogenitura». Differenza tra le sue ragazze e quelle di oggi: «Quelle di oggi d’essere delle “markette” ce l’hanno scritto in fronte. E poi sono tutte uguali. E per giunta, a differenza
delle mie, parlano. E questo Dio non glielo perdonerà mai. Le mie erano mute, le chiamavano “sorcomute”»
• «Ambra era bravissima. Capì il gioco, lo assimilò subito, lo metabolizzò immediatamente. La trovata fu che una ragazzina di 15 anni dicesse cose che
ignorava. Facevo le citazioni più impossibili. Lei le sbagliava e si metteva a ridere. Ci siamo divertiti molto.
Era simpaticissima» • «Ho scritto Il mondo, la canzone di Jimmy Fontana. Ci ho comprato una casa. Venti milioni. Tutte le
canzoni di Raffaella Carrà ancora mi rendono un sacco di soldi». [wh]
Frasi «Chi sa fare fa, chi non sa fare fa la tv» • «Questa tv è terribile, però anche i varietà di una volta facevano spavento. Tolto Antonello Falqui, il resto era
inguardabile» • «A me la prima serata non piace. è preda dei format. Io sono un regista-autore. I format li può fare chiunque» • «Io sono un animale daily calibrated. Sono tarato per i tormentoni, le cazzate
quotidiane da propinare alla gente. Io sono quello di Non è la Rai, di Pronto Raffaella e Macao, tutta quella robaccia là» • «In televisione passa solo robaccia. Che si divide in due categorie: robaccia con
ascolti alti e robaccia con ascolti bassi» • «Il mio sogno è una polizia televisiva. Guidata da me, naturalmente. Un gran monitoraggio delle
stronzate con seguito di manette, arresti e ai recidivi pene in un carcere
speciale, vediamo, ecco sì: Guantanamo».
Politica Per Non è la Rai venne violentemente attaccato dai cattolici: «I cattolici che vogliono? Sono i principali responsabili della rovina del paese» • «Alla Rai sono sempre passato per comunista. Quando ti attribuiscono una patente è come un marchio. Comunista? Comunista. Ma comunista all’acqua di rose. Mica un attivista. Ho sempre votato comunista, frequentavo
Giorgio Amendola, ed ero amico di Giorgio Cingoli, direttore di Paese Sera.
Laureato comunista. Ma non facevo le manifestazioni» • «Sono sempre uno di sinistra, però è una cosa così vaga. Quelli di sinistra sono noiosi, religiosi. Ma sono noiosi anche quelli
della sinistra che vanno a destra. Io in ogni caso ho anche amici a destra. Il
mio più caro amico è un senatore di An, Giuseppe Consolo» • Scrive (quasi) tutti i giorni una letterina al Foglio: «Avevo visto a cena Giuliano Ferrara, che rideva a qualcuna delle mie battute.
Tanto che aveva fatto scrivere a uno dei suoi giornalisti più bravi, Stefano Di Michele, una mia biografia in un’infinità di puntate che aveva avuto un certo successo. Poi è venuta la collaborazione. Ci lavoro parecchie ore al giorno».
Religione «Mi stupiscono quelli che ancora credono nella religione. I cattolici ridono dei
musulmani, dei loro paradisi con le vergini, dei loro digiuni, ma la nostra
religione non ha meno follie. C’è gente che fa ancora la comunione». [wi]
ViziLe ragazze giovani. Tra i suoi amori, Raffaella Carrà: «Con lei sono stato dieci anni. Tre anni più che con mia moglie»; Claudia Gerini: «Con lei mi sono divertito molto. Era spiritosa, simpatica, intelligente. Aveva
un grande senso dell’umorismo. Ha avuto un grande maestro, me»; Isabella Ferrari: «Una che è diventata un’attrice famosa. è diventata anche colta. Io non c’ero riuscito a farle leggere i libri. Le si chiudevano gli occhi alla prima
pagina»
• Guarda pochissima televisione: «Già il farla mi sembra abbastanza grave» • Ritocca col pc opere pittoriche di artisti riconosciuti • «Non sono così venale. Mi faccio ben pagare quando mi rendo conto che faccio guadagnare molto.
Ho avuto grossi contrattoni giusto con Silvio Berlusconi» • Suo motto: «Presto e male».