Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BIANCO
Enzo Aidone (Enna) 24 febbraio 1951. Avvocato. Politico. Senatore (Pd). Sindaco di Catania dall’88 all’89, eletto deputato per il Pri nel 1992, di nuovo eletto sindaco a Catania nel
1993, quindi ministro dell’Interno nel due governi D’Alema (1998-2000) secondo governo D’Alema (1999-2000) e nel successivo governo Amato (2000-2001). Nel 2001 fu eletto
deputato, nel 2006 senatore (Margherita) • Famosa una gaffe da ministro dell’Interno: fu immortalato da un fotografo dell’Ap mentre, in un locale tipico di Nevsehir (Cappadocia), faceva scivolare un
dollaro nel reggiseno della danzatrice turca Canan Can • «Ha sposato la figlia di un medico catanese, Maria Antonietta detta Nanni,
laureata in Econometria. Si è arrabattato dietro vari leader, è stato segretario dei giovani repubblicani con Ugo La Malfa, ha organizzato
scherzi a Giovanni Spadolini (“Aveva lasciato le scarpe nere ministeriali fuori dalla camera d’albergo perché fossero pulite, noi le riempimmo di schiuma da barba; minacciò di espellermi dal Pri”), ha seguito concerti con Bruno Visentini e la figlia musicologa Olga, ha
ottenuto cinque minuti di applausi al congresso della Fgci di D’Alema intervenendo in difesa della linea della fermezza su Aldo Moro, ha
litigato con Leoluca Orlando, “mio fratello siamese e grande rivale”, ha retto il Viminale con Giuliano Amato, ha seguito prima Romano Prodi poi
Francesco Rutelli» (Aldo Cazzullo)
• Il 13 maggio del 2005 si candidò nuovamente a sindaco di Catania ma con il 45,7% dei voti fu battuto di quattro
punti da Umberto Scapagnini. A fine 2007 relatore della riforma elettorale, grande occasione per tornare in
prima linea dopo una lunga eclissi: propose una proporzionale con metà seggi assegnati nei collegi uninominali e l’altra metà con liste bloccate in 32 circoscrizioni, due soglie di sbarramento (la prima
del 5 per cento a livello nazionale, la seconda del 7 per cento a livello di
circoscrizione) ecc.