Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BIAGGI
Max (Massimiliano) Roma 26 giugno 1971. Motociclista. Quattro volte consecutive
campione del mondo delle 250 (1994-1997, tre su Aprilia, l’ultima su Honda). Nel 2008 in superbike con la Ducati (team Borciani). «Oggi si inizia a correre a 7-8 anni e a 20 vedi piloti già stanchi e appagati. Io ho fatto la prima gara a 18 anni e sono arrivato al
Mondiale a 21. Mi sento ancora pieno di forze e d’entusiasmo» (nel 2007) • Scoperto quasi per caso di essere veloce in moto, nel 1991 debuttò nel motomondiale, nel 1992 ottenne la prima vittoria (classe 250), nel 1993 la
seconda. Passato nel 1998 alla classe 500 per sfidare Mick Doohan (che veniva
da quattro titoli consecutivi), vinse la prima gara (record), poi una
squalifica lo tolse dalla lotta. Battuto da Criville e Kenny Roberts jr. dopo
il ritiro del fenomeno australiano, l’arrivo di Valentino Rossi nella classe regina gli tolse ogni possibilità di successo (un giornalista francese: «Biaggi c’est un champion, mais Valentino c’est un genie»). Dal 2007 in superbike (al primo anno 3º con la Suzuki)
• «Andavo in motorino e mio padre mi aveva regalato la moto, una hondina 125, da
appena 20 giorni, ma neppure lontanamente pensavo alle corse. Daniele, un mio
amico che invece sapeva tutto del mondiale, mi chiese se volevo accompagnarlo a
girare a Vallelunga. Mi entusiasmai e chiesi di provare, ma non avevo l’attrezzatura. La comprai e dopo un mese eravamo ancora lì: finalmente giravo e mi divertivo. Gli altri mi davano consigli e io subito
riuscivo a migliorare moltissimo nei tempi, arrivando vicino ai più bravi. Così è scattata la scintilla: ho convinto mio padre a spendere i soldi per farmi
correre e mi sono iscritto al campionato Sport Production, quello per le moto
di serie. Mi entusiasmavo per tutto, sembrava una vacanza. Deve essere così. Altri avevano grandi camion e i meccanici per l’assistenza, mentre io, anche nell’anno del titolo, per le prime 4 gare usavo una moto della stagio
ne precedente: vincevo e gli altri continuavano a farmi smontare la moto per
vedere se c’erano trucchi» • «Biaggi sfotteva gli avversari, li irrideva, come fece con Harada in Brasile nel
1994, anno del suo primo titolo mondiale in 250: in vantaggio di 15”, si fece raggiungere dal giapponese, gli piroettò davanti e lo staccò di altri 10”. Harada, a fine gara, buttò la moto ai box e lo andò a cercare. Lo fermarono in tempo» (Enrico Biondi) • «La vittoria più bella è stata a Suzuka nel ’98, la prima in 500 staccando tutti di 10 secondi. L’impennata più pazzesca che ancora spesso ripropongono in tv fu quella di Brno, a 90 gradi,
per festeggiare una persona che per la prima volta mi accompagnava
ufficialmente ai gran premi. Le mie velocità massime? In Superbike i 324, in MotoGp i 348 al Mugello» • «In ogni Gran premio voglio che ci sia mio padre. Perché se dovesse succedere qualcosa, voglio che lui sia lì. Per lui, non per me» • Nel 2008 ha confidato di non parlare con la madre da 24 anni: «I miei si separarono che ero ancora un bambino. Fu lei ad andare via di casa e
subito mi resi conto di non essere più al centro della sua vita. Non ho più avuto il desiderio di cercarla perché mi sono sentito più vicino a papà: l’ho visto più attento a me e a mia sorella. Mentre in mia madre avvertivo una perdita d’interesse nei miei confronti. La mamma, soprattutto per un figlio maschio, è una figura particolare. E io mi sentivo fuori gioco. Un ragazzino si rende
subito conto di una cosa del genere e ne soffre»
• «Per scaramanzia indosso sempre la stessa canottiera, le stesse mutande e gli
stessi calzini, ovviamente lavandoli ogni volta» • Ha fama di playboy, tra le sue tante conquiste Naomi Campbell, Anna Falchi e,
da ultimo, Eleonora Pedron • Romanista. [tt]