Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BERTOLUCCI
Giuseppe Parma 27 febbraio 1947. Regista. Figlio del poeta Attilio, fratello del regista
Bernardo. Tra i suoi film: Berlinguer ti voglio bene (1987), I cammelli (1988), L’amore probabilmente (2001). «Credo di avere “inventato” Roberto Benigni» • «A partire da Berlinguer ti voglio bene, credo di lavorare in una linea meno riconoscibile: non mi aspetto dei
plebisciti, ma è la mia strada e la rivendico. Nelle mie intenzioni, secondo una vecchia regola
leninista, è far diventare maggioranza la minoranza. E credo che lo stesso pubblico che è preda di una specie di coma mediatico desideri anche uscirne. Mi sento, senza
presunzione, di essere l’anello mancante» • «Non so se tutti i padri insegnano la gioia e l’angoscia, ma non tutti sono figli di un poeta, di un poeta che ha molto
raccontato la famiglia. Essere stato oggetto delle sue poesie mi ha spinto, a
mia volta, prima a dipingere, poi a scrivere poesie e infine a fare dei film
per ritrovare una prima persona, un io, per sottrarmi al destino di
personaggio, e tutto questo è avvenuto attraverso la gioia e l’angoscia che mio padre ha provocato, in modo anche involontario»
• Presidente della Cineteca Comunale di Bologna, è uno dei cinque registi impegnati a riprendere dieci anziani affetti da demenza
senile seguiti dall’istituto Giovanni XXIII (progetto Memo Film): «L’idea è stata dello sceneggiatore dei film di Stefano Incerti, Eugenio Melloni, che
aveva una persona cara malata di Alzheimer che non riusciva a ricordare la
morte della moglie. Le conseguenze erano strazianti, perché ogni volta, quando si parlava della cosa all’anziano vedovo, si rinnovava il lutto, allora Melloni ha pensato di memorizzare
la notizia su una videocassetta».