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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BERTINI

Gianni Pisa 31 agosto 1922. Pittore. Inizia nel Movimento per l’arte concreta e dell’arte informale. Nei primi anni Cinquanta vive fra Milano, la Spagna e Parigi,
dove si lega al critico Pierre Réstany. Dipinge i Gridi, opere con le lettere e i numeri che anticipano un tema della Pop Art, la Via Lattea e le Sgocciolature che risentono del clima del movimento nucleare [fondato a Milano nel 51 da
Enrico Baj e Sergio Dangelo teorizzava una pittura astratta dalle forme
vorticose e dai colori incandescenti come in un’esplosione). Si accosta poi al nouveau réalisme e all’inizio degli anni Settanta partecipa con Mimmo Rotella alla nascita della Mec
Art (termine coniato probabilmente da Réstany per indicare un gruppo di artisti di derivazione New Dada e di matrice
nouveaurealista, che si interessano all’elaborazione di immagini fotografiche prelevate dalla stampa popolare per
ricavarne meccanicamente (da cui Mec) un’immagine di sintesi del tutto nuova ed autonoma]
• «Nella generazione dei maestri dell’avanguardia della seconda metà del Novecento, ha un posto a sé, rispetto a Baj, Crippa, Scanavino, Cavaliere, Merz, ed altri degli anni Venti.
È stato, infatti, il dandy simpatico e provocatorio, presente alle Biennali e nei
luoghi giusti a Parigi e nel mondo, con una verve canzonatoria tipicamente
toscana. Oggi, ultraottantenne, si diverte persino a scrivere racconti con
linguaggio anticheggiante, quasi vivesse in un borgo medievale. Eppure proprio
lui, con mordente impegno, ha passeggiato da ultramoderno, bertinizzando qua e
là, fra gli stili del secolo, lasciandovi il segno. Laureato in matematica all’università di Pisa È come se ogni dipinto per Bertini fosse una equazione a più incognite. Lo spettatore non ha scampo: viene aggredito da immagini potenti,
fatte sì di un equilibrio classico compositivo ma unito a un espressionismo molto
radicale, nel leit-motiv del rapporto stringente fra l’uomo e il macchinismo» (Riccardo Barletta). [Lauretta Colonnelli]