Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BERSANI
Samuele Rimini 1 ottobre 1970. Cantante. Autore. Si rivelò nel 1992 con l’album C’hanno preso tutto • «Tipetto all’apparenza quieto - uno che non alza mai la voce e al quale nessuno chiede mai un
parere. Scoperto e lanciato da Lucio Dalla. Canta il quotidiano surreale che ci
circonda» (Marinella Venegoni) • «Babbo musicista, mamma metteva i dischi a casa, nel senso che si ascoltava
quello che le piaceva. Giovanna Marini. O Luigi Tenco, o gli Inti Illimani.
Erano, per capirci, autentica sinistra romagnola» • «Nella vita di tutti i giorni non canto mai. Canto solo nei concerti e quando
scrivo un nuovo disco. Mi considero più musicista che autore di testi. Parto dalla musica, è lei che mi detta le parole, le armonie mi suggeriscono quello che devo dire» • «Vorrei essere chiamato cantastorie, perché credo sia fondamentale raccontare qualcosa. Ho sempre scritto canzoni molto
diverse l’una dall’altra, senza seguire un filone preciso. E questo credo sia positivo. Quello che
mi spinge ad andare avanti è la curiosità» • «Mi fa cagare molta musica rap: sono troppi quelli che fanno dei testi con il
rimario e si vestono da rapper senza esserlo dentro. Poi mi fa cagare la musica
di Sanremo, cioè il fatto che ci sia ancora chi dice: “Ma questa non è una canzone da Sanremo!”. E mi fa cagare questo sistema che prima o poi ci obbligherà a fare canzoni da tre minuti e mezzo, altrimenti le radio non le passano. Così come non sopporto quel tipo di discografico che ti dice: “Bella
Replay! Ma adesso mi fai una canzoncina carina per l’estate?”. Infine mi fanno cagare quelli che ho amato di più, ma che a distanza di venti anni non hanno più niente da dire». [sc]