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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BERSANI

Pier Luigi Bettola (Piacenza) 29 settembre 1951. Politico. Deputato del Partito Democratico (già Pci, Pds, Ds). Ministro per lo Sviluppo economico nel Prodi II. «La tristezza è un lusso da ricchi». [ry]


Ultime «Certamente non si fa una Finanziaria così senza qualche amarezza in giro, ma quando la polvere si sarà posata si vedrà che oltre alle amarezze ci sono delle possibilità, sia per l’economia sia per la società» • «Tenace assertore della necessità di concertare le politiche economiche con sindacati e imprese» (la Repubblica), nel giugno 2006 sorprese tutti varando, senza concertare
niente con nessuno, un decreto che introduceva elementi di liberalizzazione nel
rapporto tra alcune categorie e i consumatori: possibilità di vendere medicine senza ricetta anche nei supermercati (decisione che fece
infuriare i farmacisti); abolizione delle tariffe minime per gli avvocati
(scioperi a catena); nuove regole, relativamente al rapporto con i clienti, per
le banche; possibilità per i Comuni di permettere il cumulo delle licenze di taxi, provvedimento
questo che suscitò la violenta reazione dei 19 sindacati del settore obbligandolo a una parziale
marcia indietro. A chi gli contestava la mancata concertazione, rispose con una
frase che vale un programma di governo: «Le regole non sono oggetto di concertazione». Il decreto fu poi convertito in legge grazie a un voto di fiducia • All’inizio del 2007 fu varato un secondo pacchetto di liberalizzazioni. Tra i provvedimenti
previsti: cancellazione dei costi di carica nella telefonia mobile, vendita di giornali
possibile anche fuori dalle edicole, abolizione dell’esclusiva di distribuzione delle polizze danni, recesso senza vincoli da
contratti di telefonia o internet, portabilità ed eliminazione delle penali in caso di estinzione del mutuo, creazione di una “borsa del gas” in modo da rendere più flessibile il mercato • I risultati non hanno dato grandi soddisfazioni. A sei mesi dall’entrata in vigore del secondo pacchetto le banche chiedevano ancora dai 400 ai
mille euro per l’estinzione dei mutui immobiliari. I taxisti si sono dimostrati una lobby più forte del previsto e dopo lunghe trattative si è arrivati a un aumento delle licenze (a Roma 500 in più tra 2008 e 2009) corrisposto da un aumento delle tariffe che sia a Roma che a
Milano si è attestato attorno al 20%. Con la liberalizzazione delle farmacie ci sono stati
nuovi posti di lavoro per i neo-laureati e un calo dei prezzi tra il 20 e il
30%. I prezzi delle tariffe telefoniche sono scesi, secondo l’Istat, del 14,2% • Fu persuaso a non scendere in campo contro Veltroni alle primarie del Pd • Acconsentì di malavoglia Eletto alla Camera nel 2008. Viene nominato ministro dell’Economia nel governo ombra di Walter Veltroni.



Vita Figlio di un benzinaio, famiglia cattolica e democristiana. Il primo sciopero «è stato da chierichetto, contro il parroco che distribuiva male le mance» (Fabrizio Rondolino). Diploma di maturità classica a Piacenza, laurea a Bologna in Filosofia con una tesi su La grazia e l’autonomia umana nella prospettiva ecclesiologica di san Gregorio Magno. Tra i fondatori di Avanguardia operaia, in seguito passò al Pci («decisi di fare sul serio») e ne diventò funzionario a Piacenza. Poi vicepresidente della Comunità montana, vicepresidente del Comprensorio, consigliere regionale, assessore,
vicepresidente, presidente (1993-1996), ministro dell’Industria nel Prodi I e nel D’Alema I, dei Trasporti nel D’Alema II e nell’Amato II • Nel 1999 firmò un decreto per la liberalizzazione del settore elettrico. Attaccò la concentrazione verticale dell’Enel, imponendo la costituzione di società separate per le varie fasi di produzione, distribuzione ed esercizio. Impose
soglie massime di produzione, creò un ente pubblico per la gestione operativa delle infrastrutture della rete
(Grtn, dal 2005 Gse) e una società indipendente (Terna) cui fu affidata la gestione della trasmissione e del
dispacciamento. Il decreto ebbe un’attuazione graduale: inizialmente solo i grandi clienti poterono scegliere da quale fornitore acquistare energia, a partire dal luglio
2007 fu possibile anche per le utenze domestiche • Nel 2001 fu eletto per la prima volta deputato. Parlamentare europeo nel 2004, nel 2006 fu eletto di nuovo alla Camera • Leader dei riformisti del suo partito, non dispiace a molti rappresentanti del
centrodestra (il Corriere della Sera: «è l’unico “comunista” che manco Silvio Berlusconi riesce a chiamare “comunista”»). Passa per un grande pragmatico. Ottima presenza in tv, dove risulta simpatico
e trasmette un’impressione di concretezza e buona volontà • Durante il governo Berlusconi monitorò i conti pubblici attraverso l’associazione Nuova Economia Nuova Società (Nens), fondata con Vincenzo Visco. Memorabili i suoi scontri-confronti con
Giulio Tremonti • La moglie Daniela Ferrari, farmacista a Piacenza, difese a spada tratta il
decreto del marito, fortemente avversato dalla sua categoria. Ha due figlie:
Elisa e Margherita.
[rz]


Critica «Il più bello del centrosinistra» (Rosy Bindi) • «è un emiliano come Prodi, ma quando parla si capisce che cosa vuol dire. Si
occupa di questioni economiche, ma è laureato in Filosofia. è una persona seria e, proprio per questo, non si prende troppo sul serio e sa
che l’ironia migliore è quella che si esercita sulle proprie debolezze» (Luigi La Spina) • Beppe Grillo lo definì in un’intervista a Left «un violentatore semantico» una delle persone «più subdole che abbia mai incontrato». Accuse riferite alla questione Cip6: secondo il comico, «nella legge sulle energie rinnovabili che tutti quanti finanziamo pagando la
bolletta Enel, all’ultimo minuto ha aggiunto (
all’espressione “fonti rinnovabili” — ndr) “e assimilate”» in tal modo «depistando con una parola tre miliardi di euro l’anno». Sua replica: «Non mi metterò certo nella lista di chi querela Beppe Grillo, trattandosi di lui, brucia più la delusione dell’offesa. Dov’era Grillo nel gennaio del 97? Leggeva i giornali? Risale ad allora, infatti, il
decreto con cui, appena divenuto ministro, bloccai tutto il meccanismo degli
incentivi alle fonti assimilate alle rinnovabili, il cosiddetto Cip6 che certo
non ho contribuito a far nascere».



Frasi «Avrei voluto essere papa Giovanni XXIII. Perché papa Roncalli fu un vero riformista. Lui sapeva coniugare la radicalità delle scelte, i gesti visibili, concreti, di rottura, con la capacità di comunicarli rassicurando gli interlocutori, cattolici e non». [sa]


Vizi Melomane. «La vera passione di Bersani (a parte la politica, s’intende) è senz’altro la musica: il duetto mozartiano con Katia Ricciarelli è soltanto uno degli infiniti episodi che lo vedono protagonista. Quand’era ministro la volta scorsa (primo Governo Prodi, 1996-99 - ndr), la sera andava spesso a cena al Conte di Galluccio, in via Veneto, a due passi
dal ministero. E ogni sera, come spesso capita a Roma, arrivava il musicante di
turno. Poteva così capitare che i due — il chitarrista e il ministro — si esibissero in strepitose cover della canzone italiana, mentre l’oste, divertito e furbo, mostrava ai turisti la prima pagina del Messaggero: “Look, the minister of Industry!” [...] Con vezzo appena appena accennato, Bersani ha raccontato una volta che
avrebbe voluto imparare a suonare il pianoforte, ma era il 68 e c’era la rivoluzione da fare: “La rivoluzione non è arrivata e io non so suonare il piano”. Quanto al canto, il ministro, che è un baritono, fa parte con divertito orgoglio del coro di Bettola, diretto
naturalmente da don Vincenzo e specializzato, come lo stesso Bersani ha
raccontato a Luca Telese, nei “canti delle nostre montagne” e in “qualche inno alpino della prima guerra mondiale”. In questa stessa intervista, Bersani offre una raffinata analisi del nesso
musica-Emilia, passando in rassegna il “modello dialettico urbano” di Francesco Guccini, il “modello visionario e cittadino” di Lucio Dalla, “l’Emilia delle strade lunghe” di Luciano Ligabue, i “rumori del cascinale” del romagnolo Zucchero, fino al più grande di tutti, Vasco Rossi, “uno che parla per conto di un popolo. Uno che è legato alle radici di una terra, proprio come Giuseppe Verdi”. In questa cultura musicale onnivora — e oltre ai cantautori e all’opera bisogna aggiungere l’heavy metal: mentre nasceva il primo governo Prodi e tutti si accapigliavano per
una poltrona, Bersani era al concerto bolognese degli AC/DC —, in questa passione autentica per la musica popolare, per la canzonetta e per
il Conservatorio, senza gerarchie né distinzioni che non siano di gusto, c’è naturalmente molta Emilia, dove ancora si va all’opera come altrove si va al cinema. Però, forse, c’è anche una chiave per comprendere la persona, o la metafora di un’idea della politica: che, come la musica, nasce dalla terra, e senza la terra
non è niente» (Fabrizio Rondolino) • Fuma il sigaro.



Tifo Tifoso della Juve: «L’ultima Juventus che ho amato era quella di Platini e Boniek. Ho bisogno di
giocatori che accendano la fantasia, geniali, capaci del gesto atletico anche
gratuito. Ibrahimovic per esempio, ma l’hanno dato all’Inter». [sb]