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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BERGONZONI

Alessandro Bologna 21 luglio 1958. Autore. Attore. Comico. Figlio di un industriale. «Se devo vivere come un muro, crepo» • Nel 2007 ha continuato a portare in giro lo spettacolo Predisporsi al micidiale, cui ha fatto seguito, nel novembre dello stesso anno, Nel • «Autore di teatro tra i più eccentrici e fantasiosi, scrittore satirico tra i più arditi» (L’espresso). Osvaldo Guerrieri: «Fra le imprese impossibili ce n’è una più impossibile di ogni altra: raccontare uno spettacolo di Alessandro Bergonzoni» • «Di quest’attore-autore teatrale, scrittore astratto, surreale, funambolico, ossessivo
Umberto Eco ha detto: “Se non facessi il lavoro che faccio, avrei fatto quello che fa lui”. Ha smesso di andare in tv (“non la so fare”) e rifiuta di fare pubblicità a detersivi e pomodori. Ama le corse d’automobile (per il compleanno costrinse i suoi migliori amici a girare con lui
su una Ferrari, a Imola) ma ha paura dell’aereo. Laureato in Giurisprudenza, tesi sui Patti lateranensi (“mi fecero giurare che non avrei mai esercitato”), da studente in Tribunale s’innamorò di una donna cancelliere, ha fatto il servizio civile da accompagnatore di
ciechi» (Chiara Beria di Argentine)
• «Noi artisti, che (come tutti) da bambini eravamo sgridati per mancanza di
sincerità, abbiamo il privilegio e il dovere di essere bugiardi. Altrimenti non
esisterebbero le Città invisibili di Italo Calvino o Macondo di Marquez» • «La televisione andrebbe guardata senza essere accesa» • Franco Cordelli su Predisporsi al micidiale: «Il comico bolognese porta alle estreme conseguenze alcune neoavanguardistiche
premesse, dinamitando il campo semantico, scollando le parole dal loro primo o
più evidente significato, trovandone subito un secondo, un terzo, un quarto, infine
approdando al puro non-sense. Ma novanta, o cento minuti di non-sense non li
augurerei al mio peggior nemico, nonostante abbia constatato quanto amici
(eventuali) e (eventuali) nemici si scompiscino, applaudano, lodino. Bergonzoni
è il vocabolario che di colpo, per sua intrinseca virtù, si fa intelligente. O come l’esuberante narratore di barzellette. La prima ci fa ridere. Pure la seconda.
Pure la terza. A volte ci fanno ridere la quarta e la quinta. Dalla sesta in
poi vorremmo strozzarlo, metterlo a tacere. Il suo non-sense a nulla deve
approdare? E a nulla approda. Egli così diviene il comico più triste che abbia incontrato: non nel senso che sia triste lui, questo non so,
non si direbbe; triste nel senso che egli rende triste il suo ascoltatore,
benché rida e ignori d’esser triste, svuotato della propria energia, ipnotizzato, rimbecillito (non, s’intende, nel senso di Carmelo Bene). A tutti gli effetti, lo spettatore di
Predisporsi al micidiale è un torturato che non si accorge di tutto il veleno che è stato iniettato in lui, mentre era così ingordo di dolci, prelibatezze, raffinate pietanze» • Pittore, nel febbraio 2008 tenne una personale a Napoli: «Dipingo dietro i quadri che faceva per hobby mio padre. Non ho mai lavorato,
come lui voleva, nella nostra azienda ma così ora stiamo facendo un’opera insieme» • «Aver voluto da anni abbinare all’idea di comicità tutto, tutti, la televisione, il mondo del lavoro, fino all’aria che respiriamo, ha fatto sì che ora come non mai si confondano parodia con riso, imitazioni con inventiva,
comicità con intrattenimento, villaggi turistici con creatività, spiritosare con inventare, vivere con tirare a campare, essere famosi con
essere amati, credere con obbedire, combattere con avere ragione» • «Come politico mi piace Sergio Cofferati. Non è un comunicatore, ma da un politico non voglio il vestito che cada a pennello,
voglio altri vestiti, altri pennelli». [qs]