Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BENEVOLO
Leonardo Orta San Giulio (Novara) 25 settembre 1923. Architetto. Uno dei maestri dell’Urbanistica in Italia • «Le città sono persone e l’urbanista è il medico capace di dosare competenze e intuito» • Ha scritto volumi fondamentali sull’architettura dalle origini al Rinascimento fino ai giorni nostri. «L’urbanistica moderna nasce dal tentativo di correggere i mali della città industriale: con le proposte degli utopisti da un lato, con la nuova
legislazione urbanistica dall’altro. L’ urbanistica in Italia non funziona. C’ è stato qualche cosa nel primo decennio del Novecento. Il fascismo ha fatto cose
di parata, a mio giudizio modeste. Gli ultimi esempi notevoli ci sono stati,
tra gli anni Sessanta e Ottanta, in città di media grandezza: Como, Brescia, Modena, Bologna, Ferrara...»
• Fondamentale nella cultura architettonica degli anni Sessanta la sua Storia dell’architettura moderna, tradotta in molte lingue. A Brescia negli anni Settanta, realizzò il quartiere di San Polo, il più popoloso della città. Nel 71 documenta in Roma da ieri a oggi la proposta di una radicale ristrutturazione di Roma. Nel 2004 pubblica San Pietro e la città di Roma con una proposta-choc: cancellare via della Conciliazione per ripristinare l’antico tessuto urbano disegnato alla metà del Seicento da Bernini intorno alla basilica vaticana e distrutto dagli
sventramenti del 36. Sostiene che bisogna tutelare le città storiche «ma non come siti archeologici, che si salvaguardano per essere visitati, bensì come organismi viventi, centri da abitare» • Giudica gli “archistar” «architetti scelti per fare publicità a marchi famosi della moda o dell’industria automobilistica». A Celant, che vorrebbe un’architettura liberata dagli aspetti funzionali: «Ma l’architettura è un utensile necessario per vivere». [Lauretta Colonnelli]