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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BAZZI Angela Rosa Erba (Como) 12 settembre 1963. Colf. Accusata col marito Olindo Romano di aver ucciso l’11 dicembre 2006 a Erba la vicina di casa Raffaella Castagna (30 anni), il di lei figlio Youssef Marzouk (due anni e mezzo), la di lei mamma Paola Galli (60), l’altra vicina Valeria Cherubini (50) e di aver ferito il di lei marito Mario Frigerio (65)

BAZZI Angela Rosa Erba (Como) 12 settembre 1963. Colf. Accusata col marito Olindo Romano di aver ucciso l’11 dicembre 2006 a Erba la vicina di casa Raffaella Castagna (30 anni), il di lei figlio Youssef Marzouk (due anni e mezzo), la di lei mamma Paola Galli (60), l’altra vicina Valeria Cherubini (50) e di aver ferito il di lei marito Mario Frigerio (65). Del delitto fu in un primo tempo accusato il tunisino Azouz Marzouk, marito della Castagna. Confessione a un mese dal delitto (10 gennaio 2007), alla vigilia del rinvio a giudizio (10 ottobre 2007) ritrattò tutto con una lettera scritta in carcere: «Non corrisponde a verità quanto ho detto nelle precedenti dichiarazioni». Processo in Corte d’Assise dal 29 gennaio 2008 (si disse che i 60 biglietti disponibili fruttavano ai bagarini fino a 200 euro) • Crebbe a San Maurizio, ora quartiere inurbato a Erba. «Per tutti: la tosa del Lorenzo e della Lisa. Terza di tre sorelle. La più piccola, la più noiosa. Il padre sgobba nel cementificio di Merone. La madre fa la casalinga. Lei studia poco, ma parla tantissimo: alle amiche, alle bambole, ai maschietti, ai pupazzi che disegna, ai personaggi che inventa. Racconta storie a raffica. Dice bugie a raffica. È mancina. Soffre di asma. Gli altri bambini la prendono in giro. Lei non È forte, ma ha nervi e coraggio, reagisce, li mette al loro posto» (Pino Corrias, che sulla vicenda ha scritto il libro Vicini da morire, Mondadori, 2007) • Dopo la quinta elementare, non volle più andare a scuola. Diventata grande, prese a far le pulizie a ore. Poi il matrimonio. Mamma Lisa: «Ha sposato un poco di buono, perché anche lei era così, una persona piena di veleno» • «Lei È minuta. Ancor più piccina quando È accanto a lui, gli occhioni dolci, il sorriso buono, i passettini veloci che la portano a chiudersi nel suo mondo preferito, che È la lavanderia, oppure l’appartamento dove tutto È in ordine, tutto candido, tutto al posto giusto, e per non sporcare chi entra si deve infilare i calzettoni di lana o le ciabatte comprate apposta al mercato del giovedì» (Giovanni Cerruti) • Gabriele Romagnoli: «I Romano e i Castagna reinterpretano un copione tragicamente ordinario. Due mondi sono costretti a vivere uno di fianco all’altro. Non si piacciono e non si rispettano. I Romano hanno origini più umili e fanno lavori più umili. Ai Castagna invidiano il successo economico. Che almeno se lo godessero lontano da loro, in una villetta singola e inaccessibile. Eccoli lì, invece, al piano di sopra. E la figlia Raffaella ha una colpa ulteriore: aver buttato via il proprio status di principessina del mobile, sprecato una dote che Angela Bazzi si sarebbe giocata ben diversamente, sposando un extracomunitario “poco di buono”. Facendoci un figlio, che gioca o piange disturbando la quiete di loro due che figli non ne hanno avuti e vivranno il resto della vita in coppia, loro due e amen, con i lavori di pulizia, i desideri senza più oggetto, la delusione da trasformare in rabbia per poterla dirigere all’esterno». [ob] Un gioielliere di Erba amico d’infanzia della Castagna: «La vicina ha cominciato subito a romperle le scatole. Se eravamo a cena da Raffa, lei ci scongiurava di non trascinare le sedie, di parlare piano, persino di non ridere troppo per non dar fastidio. Ma non c’era verso. Prima o poi arrivava la citofonata di quella lì. O si presentava su come una furia. Insulti. Roba pesante. Urlava come una pazza. Un delirio. In qualche modo conosceva i punti deboli di Raffa e se ne approfittava. Noi ci arrabbiavamo. Rispondile a tono, le dicevamo, ma lei non ne aveva il coraggio. Troppo mite, troppo educata. Spesso Raffa veniva qui e si sfogava: non so più che fare. Una volta han gridato al bambino figlio di puttana. Se lasciava il passeggino in cortile, quella glielo rovesciava o lo prendeva a calci. Un rumore, uno solo, e telefonava alla mamma di Raffa in piena notte maledicendo sua figlia. Quando Raffa si È sposata, ed È arrivato Azouz, le cose sono peggiorate. Lui non lo potevano proprio sopportare e odiavano anche il bambino. Non so quante denunce abbia fatto Raffa, quante botte e spintoni abbia preso» • In un interrogatorio del 6 giugno 2007 la Bazzi disse che Marzouk l’aveva violentata tre settimane prima del delitto: «Ho cercato in tutte le maniere di dargli i calci, lui s’È abbassato i pantaloni ed È entrato nel mio corpo... È venuto sopra di me e ho sentito che È penetrato... Sì, ha avuto un orgasmo dentro il mio corpo. Mi teneva con una forza terribile... Mi ha detto che era una cosa bellissima perché lui mi voleva a tutti i costi. Lui rideva e ha detto: non ho mai fatto l’amore così bene con la Raffaella... S’È seduto, mi ha detto che se provavo a parlare avrebbe ammazzato l’Olindo, perché lui vuole a tutti i costi portarmi in Tunisia. Sono stata zitta». Gli avvocati di Marzouk: «Un tentativo penoso di costruire una via di fuga all’ergastolo». Parziale consolazione quando (1 dicembre 2007) il tunisino fu arrestato con l’accusa di essere uno spacciatore. Secondo il Corriere della Sera, reagì alla notizia lasciandosi sfuggire un ghigno: «Finalmente l’hanno preso, quel bastardo...» • La madre Lisa, morta nella primavera 2007 senza più vederla, rivelò che da bambina Rosa era stata stuprata: «Andava ancora a scuola. Poteva avere dieci, undici anni. Cerco di non ricordare quel brutto episodio. Chi fu a violentare Angela Rosa non si È mai scoperto». [oc]