Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BAVAGNOLI
Carlo Piacenza 5 maggio 1932. Fotografo. Unico italiano dello staff di Life, la
rivista che ha segnato la storia del fotogiornalismo • «Si sceglievano i servizi secondo la loro forza emotiva, in una alternanza di
toni leggeri e racconti dolorosi. Come la vita, appunto. Ma soprattutto c’era una cosa: il rigore assoluto. Alta professionalità mischiata a sublime invenzione. Nessuna ideologia, solo la forza dell’immagine. Non come le facili foto che si pubblicavano nello stesso periodo in
Italia. Anche quelle del tanto osannato Mondo di Mario Pannunzio. Foto che
avevano bisogno di una didascalia per essere capite. Foto costruite in funzione
di un messaggio preordinato. Bastava mettere insieme un prete con due
carabinieri e il titolo era presto fatto: lo Stato al servizio della Chiesa»
• Nel 51 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza di Milano, a Brera incontra alcuni giovani fotografi, Alfa
Castaldi, Mario Dondero e Ugo Mulas. Nel 55 inizia a collaborare con
Illustrazione Italiana, Tempo illustrato e Cinema Nuovo e condivide una stanza
in via Solferino 8 con Mulas, Dondero e Luciano Bianciardi, che si è è ispirato anche a lui per La vita agra. Assunto da Epoca, nel 56 viene trasferito a Roma dove inizia un lungo lavoro
di documentazione su Trastevere, grazie al quale ottiene i primi contatti con
la rivista americana Life, che gli pubblica alcune foto. Negli anni seguenti
gli chiedono di fotografare l’apertura del Concilio Vaticano II, la morte di Giovanni XXIII e l’elezione di Paolo VI. Nel 64 lo assumono nella redazione americana, poi lo
trasferiscono alla sede di Parigi. «Non si badava a spese. Basti pensare ai funerali di Churchill. Per chiudere in
tempo Life aveva affittato un enorme Boeing completamente trasformato in
giornale volante. I redattori scrivevano, i rullini venivano sviluppati in
volo, i grafici impaginavano. All’arrivo a Chicago, dove c’era la tipografia, il giornale era pronto, giusto in tempo per andare in stampa» (a Gianluigi Colin)
• Dal 1972, anno in cui cessa la pubblicazione della rivista americana,
intensifica i suoi rientri in Italia, pubblica numerosi libri fotografici,
realizza vari documentari per la televisione e si occupa di musica classica.
[Lauretta Colonnelli]