Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BARBAROSSA
Luca Roma 15 aprile 1961. Cantante. Autore • È nato al centro di Roma, in via di San Giacomo: «Allora era un quartiere popolare, con tante botteghe di artigiani. Oggi È una zona inavvicinabile, sia dal punto di visto immobiliare (quanto costa!) sia
dal punto di vista logistico (c’È sempre traffico). La città vera, quella in cui sono nato e cresciuto, la riscopro in motorino, donandole
una nuova, o forse vecchia, lentezza. Anche i romani sono cambiati o forse non
ci sono più: troppo
nervosi o pigri per ricordarsi le bellezze di una città, su cui basta aprire gli occhi per emozionarsi» • Ha iniziato come musicista di strada a piazza Navona. Prima popolarità con Roma spogliata a Sanremo nell’81, nuovi successi al Festival 1986 con Via Margutta, a quello dell’87 con Come dentro un film, nell’88 con L’amore rubato, nel 1992 con Portami a ballare, scritta pensando alla mamma Annamaria, con cui vinse: «Il pubblico si era convinto subito, la critica invece si divise: Natalia Aspesi
apprezzò il modo in cui l’argomento era stato trattato, finalmente una mamma diversa; altri accusarono
Barbarossa di aver pianificato il pezzo a tavolino per centrare il bersaglio
della vittoria» (Carlo Moretti). «Avevo visto mia madre ballare il rock’n’roll e non immaginavo che potesse farlo così bene, era come vederla per la prima volta, come una donna: ecco perché nel testo ci sono tutte quelle domande, quell’invito a parlarmi di lei quando io non c’ero, a dirmi se questa era la vita che sognava da ragazza. Non voleva che la
cantassi al Festival, aveva paura che non ne capissero il senso, che mi
criticassero. La stampa fu benevola ma in parte aveva ragione lei. Però quella canzone È ancora tra le più richieste ai miei concerti»
• Sposato con la francese Ingrid, ha due figli: Valerio e Flavio, 8 e 5 anni (a
fine 2008). «La mia vita in famiglia È molto serena, sono felicemente innamorato di mia moglie e dei miei due bambini
Flavio e Valerio. Mi diverto come un papà qualunque a stare con loro, una specie di “barbapapà” come mi chiamano i bambini. Per lasciarli soli il meno possibile ho costruito
uno studio per la musica all’interno della casa. I miei genitori si sono separati, sono stato vittima di
assenze e non vorrei ripetere l’errore con i miei figli»
• Ha detto no a svariati reality: «Mi hanno offerto di parteciparvi a cifre folli. Soldi che ci metto tre anni a
guadagnare». Altri no che ha detto nella sua vita: «A fiction tipo Un medico in famiglia. Agli inizi a decine di fotoromanzi pagati benissimo, film tratti da mie
canzoni...» • Nel luglio 2007 È uscito, dopo 3 anni di silenzio, il singolo Aspettavamo il 2000 • Dice di far fatica a considerarsi ateo: «Rispetto molto tutto ciò che non so, sono tante le domande difficili di fronte al mistero della vita.
Non sono molto praticante, ma rimango colpito da quei preti che mi hanno aperto
gli occhi su quello che può essere il significato di certe missioni nella vita» • È il capocannoniere della Nazionale cantanti, con cui ha segnato 154 goal in 187
partite giocate (dato attuale) • «Ricordo una battutaccia di Roberto Vecchioni: “Barbarossa È troppo bello per essere anche bravo”. Ma io non sono bello, sono come Edith Piaf: divento bello quando canto». [lr]