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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BARBARESCHI

Luca Montevideo (Uruguay) 28 luglio 1956. Attore. Regista. Produttore. Politico. «Tutti combattenti che poi diventano testimonial delle banche. Claudio Bisio e
Gialappa’s. E lo stronzo servo del potere sempre io».



Ultime In teatro protagonista di Il sogno del Principe di Salina: l’ultimo Gattopardo. Per la tv ha recitato nella serie thriller Nebbie e delitti 2 (2007, per interpretare il commissario Soneri è ingrassato 18 chili, superando il quintale). Sempre nel 2007 è stato tra i primi a replicare alle dichiarazioni di Dario Argento che alla
Festa del cinema di Roma aveva attaccato le fiction televisive («sono la rovina del cinema: si spende solo per fare fiction, quella cosa
inverosimile che fa rizzare i capelli in testa»): «C’è un piano strategico per affossare la fiction, ma se la fiction sparisce,
diventeremo i casellanti dei prodotti stranieri. Non dobbiamo ingrassare i
tacchini di Hollywood, che sono già grassi per conto loro. Il cinema nostrano è indifendibile, e lo spettacolo dal vivo verrà spazzato via dalla Endemol, che sta comprando tutti i teatri. Insomma, la
fiction è l’ultima frontiera della creatività italiana. Difendiamola» (su Endemol vedi BASSETTI Marco). Nel cast del film
The International • Siccome da bambino è stato molestato ha creato la Fondazione Luca Barbareschi - Dalla parte dei
bambini • Nel 2008 alla Camera con il PdL: «Ogni tempo porta con sé una novità. Questo tempo porta in parlamento Luca Barbareschi, attore poliedrico, di
grande fisicità, dalleloquio tracimante. Quando ha voluto ha parlato. Sincavola spesso. Era infatti incavolato quando disse: “An porta in Rai solo le mignotte”. Oggi Barbareschi è deputato indicato da Gianfranco Fini. E avverte il peso, letteralmente, della
sua missione, la sua nuova vita da “uomo di Stato“» (Antonello Caporale). Per evitare conflitti di interesse ha venduto le azioni
della sua casa di produzione (col patto di recuperarle una volta lasciata la
politica). Nei mesi successivi all’elezione si era parlato di lui per i posti di sottosegretario alla cultura
(andato a Francesco Giro), di assessore alla cultura della giunta Alemanno
(andato a Umberto Croppi) e di presidente della Fondazione cinema per Roma, ex
Festa del cinema, al posto di Goffredo Bettini (andato a Gian Luigi Rondi). Alla fine si è accontentato di rappresentare il Campidoglio nel cda della Fondazione, ma si è detto «stanco di avere delle competenze e delle idee ma di non essere ascoltato».
[lp]


Vita Papà ingegnere «sempre in giro per il mondo», mamma economista esperta di cooperazione femminile ed erede di una dinastia di
intellettuali, ha raccontanto di aver subìto molestie, dai 9 ai 13 anni, da un prete dell’istituto Leone XIII di Milano: «Ero timido, mingherlino, basso e avevo molto bisogno di sentirmi amato. Mia
madre se n’era andata con un altro. Avevo scelto di stare con mio padre, ma non c’era mai... Essendo un bambino molto solo, per me era fondamentale essere il
cocco del professore. Poi a quell’età la sessualità è molto incerta, provi al tempo stesso schifo e curiosità... è l’età dei giochi ambigui con gli amici. Ma un conto è farlo tra coetanei, un altro è se uno di 60 anni, un sacerdote, abusa di te e ti tiene psicologicamente in
pugno» (a Ferruccio Pinotti). Per superare il trauma si è rivolto agli alcolisti anonimi, alla Priory Clinic di Londra e alla
psicanalisi, «ma combatto quotidianamente con il mio senso di insignificanza»
• «I primi passi nel mondo dello spettacolo li ho mossi nella musica, suono tuttora
chitarra e pianoforte. Dopo il liceo ho iniziato come aiuto regista di Virginio
Puecher nell’opera lirica Racconti di Hoffmann di Offenbach del Teatro lirico di Chicago. Poi ho lavorato per una stagione
intera agli allestimenti del Teatro Metropolitan di New York». Formazione allo Studio Fersen di Roma, corsi di Lee Strasberg, Nicholas Ray e
Stella Adler a New York. Tra i suoi lavori American Buffalo (1984), Sexual Perversity in Chicago (1985), Mercanti di bugie (1989), Oleanna (1993) tutti testi di David Mamet, autore che per primo portò in Italia. Prime apparizioni televisive nell’84. Tra i protagonisti de La bella Otero e Melodramma. Dall’89, per cinque stagioni consecutive, condusse ogni giorno su Retequattro C’eravamo tanto amati, format poi rivenduto in America (That’s Amore: Barbareschi, che è bilingue, andò a presentarlo anche lì). Nel 1990 apre la casa di produzione Casanova Entertainment, con soci
Aureliano Lalli Persiani e Susanna Bolchi. Per la tv ha recitato nelle serie
thriller Trenta righe per un delitto, Cronaca nera, Nebbie e delitti, Zodiaco. Regista e protagonista del film Il trasformista (2002) • «è di destra, anzi “il solo attore di destra”, ma non abbastanza di regime. “Vorrei che la destra fosse meritocratica, che lavorassero quelli bravi, di
destra o di sinistra, che sono molti di più. La mia scommessa è dialogare con una destra intelligente. Finora è una scommessa persa”. Le sue ambizioni migliori si rivolgono altrove. Grandi progetti, per il
cinema, per il teatro e perfino per “quella deficiente della televisione”, come direbbe la signora Franca Ciampi. “Ma quelli della tv li tengo nel cassetto, in vista di tempi migliori. Fare buon
cinema, buon teatro, in Italia è ancora possibile. Ma fare bella televisione è proibito dalla legge”. Trascinato nella polemica sulla “televisione deficiente” (vedi anche PILLA Franca), è stato il solo, fra destra e sinistra, ad avere il coraggio di puntare al cuore
del sistema, ai potentati di Bruno Vespa e Maurizio Costanzo, invece di
infierire come tutti su veline e comicastri. “Capisco che Costanzo e Vespa facciano paura, ma come si fa a essere così ipocriti da prendersela con quiz e varietà? Li fanno in tutto il mondo. La vergogna soltanto italiana è la pornografia dell’informazione, i salotti dove un ministro, una bonazza e il fidanzato di una
serial killer discutono del problema dell’Aids”. La televisione rimane il luogo dell’impossibilità di essere intelligenti? “Quando faccio tv io parcheggio il cervello fuori ed entro depensato, come
direbbe Carmelo Bene. Se ti capita di dire una cosa sensata, una sola, sei
segnato a vita”» (Curzio Maltese)
• Nel maggio del 1982 sposò Patrizia Fachini detta Titti, da cui si separò a metà degli anni Novanta e che gli ha dato tre figlie: Beatrice, 25 anni, Eleonora,
24, e Angelica, 16 (N. B.: età calcolate per fine 2008). Molto seguita dalla stampa rosa la storia con
Lucrezia Lante della Rovere (durata sette anni).



Critica «Bell’uomo con fama di sciupafemmine, intelligente, colto, politicamente
controcorrente, essendo uno dei pochi uomini di spettacolo non impaludati nelle
acque morte del conformismo di sinistra dove guazzano tutti gli altri tenendosi
per la coda» (Luciano Gulli).



Frasi «Sono il miglior attore italiano e nessuno mi chiama» • «Ma qui il talento viene ucciso. Sempre Buy, Accorsi, Lo Cascio e soci: sono cast
o terapie di gruppo? Ormai non si recita più in italiano: si biascica in dialetto» • «è bene che ci sia separatezza tra politica e spettacolo, la sinistra usa gli
artisti per farsi pubblicità e li ripaga con i privilegi e i posti. Ma la verità è che nessuno del nostro mondo ha mai davvero influito sulla politica. Nemmeno lo
zero virgola zero, nonostante la presunzione di qualcuno».


Vizi Si definisce un «battitore libero»: «Questo mio vizio di dire la verità non va giù a nessuno» • Sveglia alle sei del mattino: «Appena alzato pratico sempre un po’ di sport: pesi, joga e 40 minuti di vogatore, oppure corsa e bicicletta. Dalle
8 alle 10 mi dedico alla lettura di giornali e riviste e poi al lavoro no-stop
fino alle 19» • Libri e musica: «Ascolto di tutto dalla musica classica al rock passando per il jazz: il mio
preferito è Bill Evans. Come letture prediligo romanzi e testi di filosofia delle
religioni. Il mio preferito è La guida dei perplessi di Mosè Maimonide » • «Amo il pesce, ma ho eliminato latticini e grassi. Bevo poco, ma amo molto
Cabernet Sauvignon e i vini friulani e toscani». Fuma il sigaro.