Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BALOTELLI
Mario (Mario Barwuah) Palermo 12 agosto 1990. Calciatore. Attaccante. Dal 31 gennaio 2013 al Milan, che l’ha comprato per 20 milioni di euro al Manchester City dove giocava dal 13 agosto 2010. Prima ancora all’Inter, con cui ha vinto lo scudetto 2008 (11 presenze e 3 gol). Si è rivelato al grande pubblico il 30 gennaio 2008 segnando una doppietta all’Olimpico di Torino contro la Juventus nel match di ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia.
• Genitori ghanesi, fu lasciato per quattordici mesi in ospedale. Nel 1992 il Tribunale dei Minori lo affidò ad una famiglia di Concesio, Brescia, dove oltre ai genitori (Franco e Silvia) trovò anche tre fratelli: Cristina (Brescia 13 ottobre 1971), giornalista di Radio24, Corrado e Giovanni, che gli fanno da manager. Causa la resistenza dei genitori naturali, l’affidamento è arrivato fino alla maggiore età, circostanza che gli ha impedito di vestire l’azzurro prima di quella data (e l’ha dunque costretto a saltare le Olimpiadi di Pechino).
• Nel 2001, a 15 anni, esordì nel Lumezzane, il più giovane nella storia della serie C. Nell’estate del 2006 volò a Barcellona per un provino. Mirko Graziano: «Gioca quattro partite e segna otto gol. Su di lui piombano la Fiorentina e, appunto, il prestigioso club catalano. Ma alla fine la spunta l’Inter».
• Col Milan guadagnerà (contratto fino al 30 giugno 2017) 4 milioni netti a stagione più eventuali bonus. L’8 gennaio 2013, poco prima di comprarlo, Silvio Berlusconi l’aveva definito «una mela marcia in grado di infettare lo spogliatoio del Milan». Dopo l’arrivo in Italia, Paolo Berlusconi, durante una manifestazione del Pdl, pensando di fare lo spiritoso l’ha definito «il negretto di famiglia».
• Noto per le provocazioni da bullo. Ad esempio, quando giocava con l’Inter, dopo un gol alla Roma andò a fare le linguacce ai tifosi giallorossi spingendo Francesco Totti a dire: “Se a diciotto anni mi fossi io comportato così mi sarei preso calci nel sedere da Giannini, due schiaffi da Mazzone e il resto me lo avrebbero dato a casa”. Gian Antonio Stella: «"Mangiabanane schifoso!”. Provateci voi, a giocare a calcio davanti a decine di migliaia di tifosi, mentre dagli spalti si levano certi cori infami. Provateci voi, a tenere i nervi saldi e sorridere dei teppisti e seguire i consigli di chi raccomanda una britannica compostezza mentre ti urlano “Se saltelli/muore Balotelli!” e “Ne-gro/di-mer-da!” e “Non ci sono italiani negri!”. Provateci voi, a vivere portando il peso che si porta addosso super-Mario» (Gian Antonio Stella, Cds 1/12/2009).
• Time nel 2012 gli ha dedicato la copertina, «con il suo profilo da guerriero fotografato dal lato dell’orecchino, un titolo accattivante, The Meaning of Mario (Il pensiero di Mario), e un sottotitolo quasi filosofico: “Che cosa dice il fenomeno Balotelli sul calcio, sulla razza e sull’identità europea”. In otto pagine fittissime di intervista, Super Mario e Bad Mario hanno agio di dire moltissime cose. A cominciare dalla spiegazione della scritta “Why always me?” che mostrò dopo aver segnato in un derby, sotto la maglia del Manchester City. Era un urlo ai critici e ai paparazzi: "lasciatemi in pace”. Per il Time, con il suo talento e il suo caratteraccio, Balotelli è un rappresentante significativo della storia e dell’identità europea. Attorno al Crazy Mario si materializzano speranze e timori, fierezza e pregiudizi, successi e fallimenti dell’integrazione multirazziale. La pretesa di farne un simbolo può anche apparire eccessiva, perché è complicato assumerlo come tale in toto al netto delle sue contraddizioni e del comportamento spesso irritante. Ma tant’è. Baciato dal sentimento più italiano di tutti, il mammismo, dichiara però di sentirsi discriminato soprattutto dal suo Paese: e non ha tutti i torti, se si considerano le disgustose accoglienze che ebbe in molti stadi italiani quando giocava nell’Inter. Compreso il verso della scimmia che lo perseguitava dalle curve o il casco di banane che gli finì tra i piedi un giorno mentre passeggiava nel centro di Roma. “Quando non ero famoso - ricorda -, avevo un sacco di amici, quasi tutti italiani. Quando invece ho cominciato a giocare al calcio è iniziato il razzismo”» (Paolo Di Stefano, Cds 3/11/2012).
• Appena tornato in Italia dall’Inghilterra, ha ricevuto il suo sesto Tapiro. Motivo: l’addio dei nemici del Manchester United sintetizzato da una foto - pubblicata sui siti di mezzo mondo - in cui si vede un tizio che urina sul bolide mimetico del calciatore.
• Il 5 dicembre 2012 è nata Pia Fico, secondo Raffaella Fico figlia di Mario Balotelli, con cui era fidanzata da febbraio 2011. Lui, che la notte del parto faceva sesso con la modella belga di origini congolesi Fanny Neguesha (sua attuale compagna) non ha mai incontrato la bambina.
• Soprannome di Balotelli: SuperMario.