Il Catalogo dei viventi 2009, 6 luglio 2011
BALLANDI
Bibi Baricella (Bologna) 26 giugno 1946. Produttore tv. Manager dei personaggi più pagati: Fiorello, Celentano, Hunziker ecc. • Per la Rai ha prodotto i grandi spettacoli degli ultimi anni: da Francamente me ne infischio con Adriano Celentano allo show di Renato Zero, da C’era un ragazzo con Gianni Morandi alla diretta del Giubileo dei giovani • «Potente è una parola che porta sfiga. Io vengo dalla gavetta» • Si chiama Bibi per davvero: «è stata la mia fortuna... Bibi Ballandi... scorre... è artistico» (a Sabelli Fioretti) • Titolo di studio: terza media. Il padre Iso faceva il tassista poi s’è messo ad accompagnare cantanti e orchestre per l’Emilia: così diventò manager e Bibi imparò il mestiere. Orietta Berti lo ricorda ventenne con il vestito color salmone: «Professionale, chiedeva il 10 per cento. Io lo chiamavo lo stakanovista delle
serate» • Negli anni Sessanta lavorava con Al Bano, Orietta Berti, Nicola Di Bari,
Caterina Caselli, Mina, Little Tony, Rita Pavone. Nel decennio successivo Dalla
e De Gregori, De André dopo il rapimento, Vecchioni, Bertoli. Suo il Bandiera Gialla, mitica discoteca
romagnola che poi diventò studio televisivo: Bonolis, Carlo Conti, Panariello. Gli anni Novanta sono
stati quelli della televisione. «I grandi eventi, il sabato sera, Morandi, Celentano, Dalla-Ferilli, Fiorello. Il
grande successo»
• Nel 92 un accenno di crisi. «In Rai erano arrivati “i professori”. Dissero: via tutti. Io avevo investito, costruito Panariello e gli altri. Un
giorno incontrai Prodi: “Che cosa succede con questi professori?”. E Prodi chiamò Gianni Locatelli, il presidente: fine della crisi» • I suoi uffici sono a Roma, quartiere Prati: una ventina di dipendenti, un
crocefisso in ogni stanza. Il braccio destro operativo è Giovanni Bruni, fratello del manager di Francesco De Gregori. Bibi lo chiama “il mio rottweiler” • Credente, è convinto che alcune canzoni, come le opere d’arte, nascano su ispirazione del Padreterno: «Caruso di Lucio Dalla, Con te partirò, Il cielo in una stanza, Il nostro concerto. Tutte nate in cinque minuti perché ispirate dal Signore» • Si dichiara «democristiano non pentito». Ha fatto soldi a palate con le Feste dell’Unità: «Con i soldi guadagnati mi ci compravo le case» • Alle elezioni politiche del 2006 ha sostenuto l’Udc con 30 mila euro, la Margherita con 10.800 euro e l’Udeur con 9.960 euro • Come i suoi colleghi Lele Mora e Lucio Presta, colleziona orologi. Anche questa
è una passione ereditata dal padre: «Me ne ha lasciati una quarantina, compreso un Rolex President lapislazzulo che
oggi vale 50 milioni. Venti anni fa ho comprato un Daytona a tre milioni e
mezzo, oggi ne vale venti» • Una frase: «Agli artisti, ai primi soldi che incassano, bisogna fargli comprare la casa. Così restano a corto di contanti e vogliono lavorare» (a Sabelli Fioretti). Non vorrebbe mai avere una figlia velina • Gianni Boncompagni: «Mi sta antipatico, una volta ci ho pure litigato, ma è bravo. Ha charme. Con gli artisti bisogna saperci fare. Lui è la cortesia degli albergatori romagnoli, è la limousine con il secchiello dello champagne all’aeroporto, è l’opposto della Rai. Certo che se i programmi li produce lui dall’esterno, che ci stanno a fare all’interno 12mila dipendenti Rai?» • Pippo Baudo: «Lo conosco da 40 anni. Suo padre aveva un’agenzia, La Scala, che mi fece fare la mia prima serata, fuori Imola». [la]