Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
ZORIO Gilberto Andorno Micca (Biella) 21 settembre 1944. Artista • «Sono lontani i tempi in cui Gilberto Zorio segnalava il suo passaggio lanciando sui soffitti sigarette che rimanevano “magicamente” incollate, o in cui aggrediva con asce affilate i muri delle gallerie per incidervi la parola “Odio”
ZORIO Gilberto Andorno Micca (Biella) 21 settembre 1944. Artista • «Sono lontani i tempi in cui Gilberto Zorio segnalava il suo passaggio lanciando sui soffitti sigarette che rimanevano “magicamente” incollate, o in cui aggrediva con asce affilate i muri delle gallerie per incidervi la parola “Odio”. Tempi di bohème e arte povera, Anni 60 e Porsche alla James Dean, con un immancabile gnocco di pongo fosforescente nero o giallo con il quale scrivere “Confine”, perché s’illuminasse di notte a ricordare l’ostacolo, figurativo, esistenziale, da superare. Ha superato i cinquanta, restando uno di quegli “eterni ragazzi” alla Valentino Zeichen, che puoi trovare negli aeroporti di mezzo mondo, da Berlino a Tokyo, da Madrid a Barcellona, sempre alle prese con qualche problema di dogana, perché nello zainetto trasporta materiali chimici, resistenze elettriche, timer, che ogni volta deve spiegare a cosa servono. La chimica, l’elettricità, i meccanismi meccanici. E i materiali: polistirolo, rame, cuoio, piombo, cemento. Sono gli elementi che dagli anni lontani dell’esordio han sempre accompagnato la sua ricerca, la sua emozione, la combinazione di forze contrastanti. Che si materializzano nella figura di una stella a cinque punte, ossessivamente, maniacalmente riproposta da decenni in tutti i modi, contenuto e contenitore di soluzioni visive così ampio da riempire il cielo della sua immaginazione. La stella, dice Zorio, è ciò che da sempre l’uomo ha visto. Lui l’ha trovata incisa sulla corteccia degli alberi in Australia, su antichi papiri egiziani; nella cultura orale o scritta è ovunque: accompagna il viaggio dell’uomo ancorato qui sulla terra» (Nico Orengo).