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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

ZONIN Gianni Gambellara (Vicenza) 15 gennaio 1938. Imprenditore. È uno dei quattro produttori di vino europei a poter contare su una superficie agricola di oltre duemila ettari

ZONIN Gianni Gambellara (Vicenza) 15 gennaio 1938. Imprenditore. È uno dei quattro produttori di vino europei a poter contare su una superficie agricola di oltre duemila ettari. Banchiere. È presidente della Banca popolare di Vicenza • Laureato in Giurisprudenza, diplomato in Enologia, sin da ragazzo ha partecipato all’attività di famiglia. E quando, nel 67, l’azienda si È trasformata in “Spa Cantine Zonin” ne ha assunto la presidenza. «Chi È in realtà Gianni Zonin, definito l’ultimo latifondista per i suoi quasi 3.600 ettari di tenute, di cui 1.700 a vigneto? Il re del vino o un banchiere con la passione per la vigna? Tutte e due le cose insieme. “Io cammino con due gambe” afferma Zonin la cui famiglia da due secoli risiede e produce vino a Gambellara (Vicenza). È il maggior produttore di vino in Italia, un impero sparso su 11 tenute in sette regioni diverse. Bianchi, rossi, frizzanti. Dal Nero d’Avola prodotto nel Feudo principi di Butera, in provincia di Caltanissetta, al Refosco della tenuta Ca’ Bolani in Friuli, passando attraverso Piemonte, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana. Patron del gruppo che si È spinto fino in Virginia (Usa) nella tenuta di Barboursville al motto di “Siamo il produttore per tutti i gusti”. Con un giro d’affari a fine 2004 di 76 milioni di euro. Non solo vigneti nelle sue proprietà, ma castelli, masserie. Dove alla famiglia Zonin (la moglie Silvana e i tre figli Domenico, Francesco che lavorano in azienda e Michele che invece fa l’avvocato) piace incontrare gli amici. In particolare i Zonin amano passare l’estate in una delle più belle campagne del Chianti classico, tra i cipressi di Castello d’Abola dove È un ospite fisso per Ferragosto il premier britannico Toni Blair» (Antonia Jacchia) • «Sono e resto un viticultore prestato alla finanza. Dovessi scegliere tra le due attività non avrei dubbi, anche se presiedere la Popolare di Vicenza È un doppio piacere, perché mi consente da un lato di impegnarmi per il territorio in cui sono nato, e dall’altro mantiene viva una tradizione di presenza nella finanza locale che È stata, fino a mio suocero, della famiglia di mia moglie» (da un’intervista di Giuseppe Meroni).