Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
ZAVOLI
Sergio Ravenna 21 settembre 1923. Giornalista. Politico. Senatore. Dell’Ulivo • Inizi nel 47 al Giornale Radio diretto da Antonio Piccone Stella, prima
notorietà con i documentari Scartamento ridotto, Notturno a Cnosso (Premio Italia 54), Clausura (premio Italia 57, tradotto in sei lingue). Tra i suoi programmi più noti Processo alla tappa (62-69), Nascita di una dittatura (72), La notte della Repubblica (89). Dal 76 all’80 è stato direttore del Gr1, dall’80 all’86 presidente della Rai • «Democristiano doc, moroteo di fede e di ragione, socialista di Dio. Detto
lacrima Christi o salice piangente. Tutto cominciò con Tv7, dove come il Kirk Douglas dell’Asso nella manica riuscì a far piangere in diretta una vittima non ricordiamo più se di un terremoto o di un alluvione. Antenato di Aldo Biscardi: fu lui a
inaugurare la formula dei processi televisivi con il celebre Processo alla Tappa (del Giro d’Italia: dal 20 maggio 62 fino al 69 - ndr). Anche su questo proscenio però rideva poco. Rimase traumatizzato dagli anni di piombo e dall’assassinio del presidente della Dc Aldo Moro: da allora è diventato sempre più lunare, dedicandosi esclusivamente allo studio del crepuscolo, della lunga
notte della Repubblica. Convinto sostenitore della tesi secondo cui Moro poteva
essere salvato ma fu sacrificato dagli interessi convergenti di una parte della
Dc e del Pci» (Pietrangelo Buttafuoco) • «Ho fatto, per 50 anni, il mestiere di chiedere. Migliaia e migliaia di domande,
ma ricordo un centinaio di risposte. Per esempio, quelle di Paolo VI,
Schweitzer, Rostand, Camus, Braque, l’allora sacerdote Ratzinger, Toynbee, Braudel, Abbagnano, Galbraith, Eliot,
Borges, Silone, Bobbio, Severino, Luzi, Fellini, cito in disordine. Ogni
generazione si rifà, per questo motivo, le stesse domande. Bertrand Russell disse che “il destino dell’uomo è quello di rinnegarsi continuamente”. C’era dell’enfasi, ma non credo fosse molto lontano dalla realtà. Anche se la vita ha in sé il segno di un ostinato ottimismo» (da un’intervista di Luigi Vaccari)
• «Dice che le lezioni più convincenti le deve al ciclismo, “una passione, nata non per gli aspetti tecnici né per i risvolti immaginifici, ma frutto di un’esperienza umana, reale e completa”. E dice che “le storie più ricche e sorprendenti le ho sempre sapute dai gregari, che mi parlavano della
vita in generale, e mai dai campioni, che invece mi parlavano della loro vita
in particolare”» (Marco Pastonesi) • è stato direttore (strapagato) del Mattino di Napoli, prima dell’arrivo di Caltagirone. Articoli sterminati, logorrea.