Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
ZANICCHI
Iva Ligonchio (Reggio Emilia) 18 gennaio 1940. Cantante. Conduttrice Tv (Domenica in, Ok il prezzo è giusto) • Inizi fra balere e feste di campagna, primi apprezzamenti con Come ti vorrei (versione italiana di Cry to me, 64), nel 65 è a Sanremo con I tuoi anni più belli. Presentata come alternativa a Mina e Milva (“Aquila di Ligonchio”, “Tigre di Cremona”, “Pantera di Goro”), nel 66 canta Ci amiamo troppo, Fra noi, La notte dell’addio, nel 67 vince in coppia con Claudio Villa il Festival (Non pensare a me), nel 69 bissa con Zingara, tris nel 74 con Ciao cara come stai • «Decide di fare la cantante nel 61: una trasmissione radiofonica dedicata alle
regioni italiane le dà la chance di farsi ascoltare da Gianni Ravera. L’anno dopo arriva a Castrocaro, poi debutta a Sanremo. Una carriera ricca: Canzonissima, Un disco per l’estate, i festival, le tournée intorno al mondo che la portano, nell’81, a registrare persino uno speciale per gli auguri di Capodanno in Unione
Sovietica. Si scopre intrattenitrice - nel 72 nel varietà di Antonello Falqui sai che ti dico? - e da allora in tv non ci andrà solo per cantare. A 38 anni si è tolta anche lo sfizio di posare per Playboy. Spiegava con ironia che “intorno ai 40 anni si viene presi dalla stupidità”, ma che sua madre, per quel servizio senza veli, c’era rimasta molto, molto male» (Silvia Fumarola) • A quarant’anni si rifece il naso: «Mi dava grinta, personalità. Quando cominciai a cantare a 20 anni e andai in tv, mi resi conto di quel
nasone. Non era per niente telegenico. Un complesso, enorme. Ero secca secca e
quel nasone era un incubo. Poi ingrassai, cambiai fisionomia. E quando avevo 40
anni quel naso era perfetto. Io però avevo lo sghiribizzo. Dopo l’operazione mio padre disse che non ero più io, che avevo cancellato il marchio degli Zanicchi. Mi mise il muso»
• La sua autobiografia Polenta di castagne (Mondadori, 2002): «Qualcuno pensa sia un libro di ricette. Va’ là. è che dove sono nata io, sulle montagne, c’era solo quella da mangiare». A Ligonchio, ha raccontato, «tutti gli uomini erano socialisti e le donne di chiesa. Noi donne eravamo del
prete, che diceva: votate quel partito, o andate all’inferno» • «Ha un vocione che ribalterebbe le sedie, l’Aquila di Ligonchio, l’ex-icona popolare della tv berlusconiana (“Sedici anni di Ok il prezzo è giusto, e quando ne esci capisci che eri malata, che eri una deficiente”), la Zanicchi della famosa dichiarazione di voto in tv da Santoro: “Io voto Berlusconi, lasciamolo provare. E se poi non fa bene, fra cinque anni
gli diamo un calcio nel sedere e lo mandiamo a casa”» (Fabrizio Ravelli) • «Ho invitato a votarlo, certo. Da Santoro: ve lo ricordate Santoro? Conoscevo
Berlusconi da tanti anni, un bravissimo imprenditore, e anche un uomo gentile.
Lo stimo molto» • «Se dovessi scegliere con chi andare a cena tra Berlusconi e Rutelli, preferirei
Berlusconi, è più simpatico. Ma a letto preferirei andare con Rutelli» (da un’intervista di Piero Degli Antoni) • Nel 2004 ha dapprima vinto e poi si è vista «soffiare» il seggio di Forza Italia al Parlamento Europeo dal contendente Jas Gawronski: «La delusione forte c’è stata. Una bastonata sui denti. Ero stata eletta, confermata rappresentante di
Forza Italia a Strasburgo e poi salta fuori che invece ha vinto Gawronski,
persona degnissima per carità, ma per me è stata una botta» • Sua trasmissione ideale: «Linea verde: giri l’Italia, conosci tante persone diverse. E alla fine ti siedi a una bella tavola
imbandita» • Il 29 luglio 2006 è tornata a Ligonchio per cantare: «C’è stata una grande festa a cui hanno partecipato tutti i paesi limitrofi, ci sono stati anche i fuochi d’artificio! Sono tornata a cantare nel mio paese dopo più di 25 anni... All’inizio della mia carriera ho cantato qui tante volte e pensavo di aver stufato i
miei compaesani. Spero di poterci portare anche la mia mamma, che ha 92 anni». Ha anche proprosto un talk show musicale a Canale 5, «ma ci stanno pensando. Il mio sogno è di presentarmi al pubblico con un’orchestra con i controfiocchi, come quella di Mosca, e portare sul palco gente
valida che magari non è in classifica da anni ma che quando canta... canta! Prima che mi vada via la voce, è una cosa che ho proprio voglia di fare».