Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

ZAMBERLETTI

Giuseppe Varese 17 dicembre 1933. Politico • Eletto deputato per la prima volta nel 68, ministro della Protezione Civile nei
due governi Spadolini (81-82), nei due Craxi (83-87), e nel Fanfani VI (87), è stato sottosegretario all’Interno nel Moro IV e V (74-76) e nell’Andreotti III (76-78). Commissario straordinario per il terremoto in Friuli nel
76, per il soccorso e l’assistenza ai profughi del Vietnam nel 79, per il terremoto dell’80 in Campania e Basilicata. Rieletto deputato per la sesta volta nell’87, nel 92 è stato eletto al Senato
• «Negli anni più o meno placidi della Prima Repubblica di tanto in tanto risuonava una parola,
oggi quasi del tutto scomparsa, che evocava qualcosa di straordinario: “Efficientismo”. Distinto dalla semplice efficienza, troppa grazia, l’efficientismo di marca democristiana era un agitarsi fattivo e a suo modo
tranquillizzante. Poi si faceva da parte per lasciare il campo al solito tran
tran di chiacchiere e rinvii. Invocato per lo più in caso di catastrofi, l’efficientismo ebbe il suo campione indiscusso in Giuseppe Zamberletti, doroteo
di ascendenza gaullista e vocazione cossighiana, e come il presidente Cossiga
radioamatore, esperto di spionaggio e collezionista di modellini di mezzi
corazzati. A lui i suoi colleghi di partito affidarono nell’arco di un quarto di secolo la gestione dei peggiori disastri: dal terremoto del
Friuli a quello dell’Irpinia, da Chernobyl al recupero dei Boat People. E lui, onestamente, se la cavò sempre. Fondatore della Protezione civile, in tante disgraziate evenienze,
godeva di popolarità intermittente, ma intensa. Quando tutto sui giornali era ancora sobrio e
contenuto, “Super-Zamb” veniva raffigurato con il costume di Nembo Kid. Ma non bastò. Venne infatti sacrificato a misteriosi equilibri correntizi nel pieno
cataclisma della Valtellina, quand’era “immerso nel fango fino alle ginocchia” disse sdegnato Sandro Pertini, che pure lo apprezzava. Era l’estate dell’87. Berlusconi lo ha nominato presidente della società Stretto di Messina Spa, quella che dovrebbe realizzare la più grande delle grandi opere promesse dal Cavaliere: il fatidico ponte sullo
stretto. Super-Zamb, ha detto una volta Berlusconi, “è l’unica persona in Italia capace di saper risolvere i problemi”» (La Stampa).