Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
ZACCARIA
Roberto Rimini 22 dicembre 1941. Politico. Deputato. Dell’Ulivo. Ex presidente Rai (98-2002) • «Di Zaccaria si sa soprattutto che è professore universitario, che ha resistito per quattro anni alla presidenza
della Rai, che ha una relazione con l’attrice Monica Guerritore, che gioca a tennis ogni volta che può e che negli ultimi anni gira l’Italia (in treno) per portare avanti diverse battaglie: contro l’allargamento dell’immunità parlamentare, contro la legge Cirami, sulla Gasparri (ci ha scritto anche un
libro: Dal monopolio al monopolio Baldini e Castoldi, 2003). è tra i fondatori dei Comitati per l’Ulivo, dell’associazione Articolo 13, sostiene Libertà e Giustizia ed Emergency. Amico di Prodi: habitué di casa Moratti, Zaccaria aveva fondato in Rai un Inter club che era stato
inaugurato da Giacinto Facchetti» (Elisabetta Soglio) • «Ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico all’Università di Firenze, membro inamovibile per 15 anni del consiglio di amministrazione
della Rai per conto di quella sinistra democristiana che un tempo veniva
sarcasticamente chiamata “del cilicio”, Roberto Zaccaria arrivò nel 98 alla presidenza della Rai tra sospetti, polemiche, accuse. Prima fra
tutte, quella di essere stato piazzato lì, con criteri puramente lottizzatori, da Massimo D’Alema. Ipotesi suffragata dal modo in cui il direttore generale Pierluigi Celli
aveva raccontato della nomina sua: “Arrivò la telefonata di D’Alema: ‘Siamo d’accordo, io e Marini. Lei è essenziale. Sennò dobbiamo cambiare tutto il consiglio d’amministrazione’”. Salutato con allegra ferocia da Massimo Gramellini come un “penitenziale” che negli anni passati nell’azienda di viale Mazzini si era rivelato “più cattocomunista di un vescovo del Chiapas”, il Professore si sarebbe in realtà dimostrato, una volta arrivato al vertice, assai diverso da come era stato
dipinto. E quanto prima era apparso riservato, schivo, concentrato sulle buone
letture, tanto a quel punto tirò fuori la sua anima estrosa, godereccia, presenzialista» (Gian Antonio Stella)
• «Sarà ricordato come il Presidente Tennista: “Prima non vincevo mai, poi gli altri hanno cominciato a farmi vincere e così mi sono accorto di essere diventato importante”. Al punto da incrociare la racchetta perfino con Tony Blair e con Giuliano
Amato. E insieme è stato il Presidente Tuttologo. A forza di esternazioni a reti unificate sul
millennium bug o la vita dura delle ragazze che lavorano, la sartoria italiana
e la prevenzione del cancro, la Tosca e le donne soldato, la lotta alla droga e
quella all’ignoranza, e via così. Collezionando migliaia di comparsate fra la Saluzzi e
La vita in diretta, i tiggì e i finti convegni seguiti dalla Rai solo perché c’è lui che magari proclama: “Forza Inter!”, Santoro, Miss Italia, Sanremo e i party con Tom Cruise e Nicole Kidman, la
presentazione dei calendari di Battistoni (lui che in origine vestiva i tipici
completini tristanzuoli da cattolico di sinistra) e la Scala (con Monica
Guerritore, che ama, riamato, lei lo ritiene un tipo “tanto dolce” e An però ha lanciato un’interrogazione parlamentare contro questo amore di Stato)» (Mario Ajello).