Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
VITO (Stefano Bicocchi) San Giovanni in Persiceto (Bologna) 23 dicembre 1957. Attore • «Partito con Lupo solitario all’alba delle fortune televisive di Ricci, quando non diceva una parola accontentandosi di spalleggiare la coppia Roversi-Blady con un’aria lunare e gli occhi sbarrati, ha poi lavorato moltissimo in teatro, ripescando Bertoldo, impersonando Don Camillo e facendo impazzire i bolognesi con le sue performance estive del Re Tamarro» (Franco Giubilei) • «È prima di ogni altra cosa, in quanto attore, la fissità del volto
VITO (Stefano Bicocchi) San Giovanni in Persiceto (Bologna) 23 dicembre 1957. Attore • «Partito con Lupo solitario all’alba delle fortune televisive di Ricci, quando non diceva una parola accontentandosi di spalleggiare la coppia Roversi-Blady con un’aria lunare e gli occhi sbarrati, ha poi lavorato moltissimo in teatro, ripescando Bertoldo, impersonando Don Camillo e facendo impazzire i bolognesi con le sue performance estive del Re Tamarro» (Franco Giubilei) • «È prima di ogni altra cosa, in quanto attore, la fissità del volto. Troppo facile e superfluo prendere a termine di paragone l’inarrivabile Buster Keaton. Ma È intorno ai suoi grandi occhi tondi sgranati che È costruito il suo personaggio, la sua maschera dovremmo dire. Una maschera che tende inevitabilmente a prevalere sui personaggi che interpreta, ricondotti tutti a un segno di terra, a una dimensione di paese, a una vena di sentimentalismo molto emiliano. Con un po’ di malizia, cioÈ non tanto innocente» (Gianni Manzella).