Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
VIANELLO
Edoardo Roma 26 giugno 1938. Cantante. Suoi maggiori successi: Pinne, fucile e occhiali (61), Guarda come dondolo (62), I watussi (63), Abbronzatissima (64) • «Insieme a un geniale paroliere di nome Carlo Rossi, inventava canzoni a raffica» (Gino Castaldo). I Watussi, per esempio: «L’idea ce l’avevo da un sacco di tempo, solo il ritornello, “Siamo i Watussi altissimi negri”, ma non mi veniva niente. Una sera dissi a Carlo Rossi: “C’è questo nuovo ballo, l’hully gully”. E lui: “Facciamo che sono i Watussi che inventano l’hully gully”. Passeggiando continuò: “Potrebbe essere ‘Nel continente nero...’”, e io spontaneamente risposi: “Paraponziponzipò”. E lui: “Alle falde del Kilimanjaro...”, e io: “Paraponziponzipò”. A quel punto era fatta. Il giorno dopo la feci sentire agli amici; piacque
talmente tanto che io per non deluderli improvvisai il seguito su un giro di
blues, che poi era “Sia-a-mo i watussi, sia-a-mo i watussi...”»
• Faceva anche l’autore puro. Per esempio La partita di pallone: «Pochi sanno che l’avevo pensata per Mina. Era una canzone che doveva per forza cantare una donna.
Però mi dissero che non l’avrebbe incisa. La incise la Pavone e fu un successo clamoroso. Mina si offese» • «Quando arrivò il 68 le mie canzoni diventarono improponibili. Mi venivano a contestare, o
meglio sentivo una certa ostilità, così smisi. Mi sono messo in disparte, poi nel 71 inventai la formula dei Vianella.
Mi ero sposato con Wilma Goich nel 67 e i pochi spettacoli che facevo li
facevamo insieme, così venne l’idea di pensare qualcosa per tutti e due. Così nacquero i Vianella, sentivamo che l’atmosfera del pubblico cambiava quando cantavamo insieme. Le cose che piacevano
di più erano quelle romane. Nel frattempo avevano carcerato il Califfo (Franco
Califano, ndr), dopo la prigione ottenne di stare in una clinica così potevamo andare da lui, con la certezza di trovarlo. Lavorammo insieme e nacque
Semo gente de borgata. Era ripartito tutto. Con Wilma ci separammo nel 78. Continuammo a lavorare
insieme ma non c’era più la stessa atmosfera. Poi smettemmo. Nell’82 un impresario mi convinse a ricostruire un mio percorso. Nel frattempo si
ricominciò a parlare di anni Sessanta. Ivan Cattaneo incise un disco sugli anni Sessanta, Italian graffiati, Gianni Minà a Blitz non parlava d’altro, poi incontrai Jerry Calà che stava per fare Sapore di mare, mi chiamarono e curai tutta la colonna sonora. Improvvisamente ripartì l’interesse, e dall’82 a oggi non è mai più finito».