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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

VESCOVI

Angelo Romano in Lombardia (Bergamo) 24 aprile 1962. Neurofarmacologo. Professore di
Biologia cellulare all’università Bicocca e condirettore dell’Istituto di ricerca sulle staminali del San Raffaele di Milano. È stato supervisore del progetto del ministero della Sanità per la creazione di una banca di cellule staminali cerebrali umane,
vicedirettore della Neurospheres Limited dell’università di Calgary, consulente del Select Committee on Stem Cells della Camera dei Lord
britannica e della pontificia Accademia per la Vita, e delle commissioni
irlandese e austriaca sulle staminali. Ha fondato e dirige l’Associazione Onlus Neurothon per la cura delle malattie neurodegenerative ed È membro della Commissione nazionale cellule staminali
• «Abbiamo preso cellule staminali cerebrali da tessuti di topi, e le abbiamo messe
in coltivazione. Siamo partiti da meno di mille cellule, una capocchia di
spillo. Nel giro di quattro anni, erano diventate centinaia di milioni. Alla
fine avevamo i crampi ai polsi a furia di spingere nelle pipette di
laboratorio. Lavoro su questo filone da quando un mio amico morì per un tumore al cervello» (da un’intervista di Daniela Mattalia) • È contrario alla sperimentazione sugli embrioni e sostiene con forza questo punto
di vista collaborando al Foglio. Ha anche fatto propaganda per i quattro No al
referendum sulla fecondazione assistita (12-13 giugno 2005). Ha una posizione
più possibilista sugli embrioni suprennumerari congelati che già esistono: «Mettiamoci d’accordo per non crearne di nuovi, stabiliamo quando dichiararne la morte in modo
che possano servire alla ricerca. Una soluzione che non mi piace ma credo sia
arrivato il momento di risolvere questo spinoso problema» (a Margherita De Bac)
• «Vita umana e persona per me coincidono anche se la vita È un fatto biologico, la persona una questione sociologica e noi scienziati ci
basiamo su asserzioni oggettive, documentabili, non influenzabili dalla cultura
[…] Un’alternativa all’uso di cellule staminali che non comporti la distruzione dell’embrione esiste. La scienza non deve dichiararsi impotente, deve cercare quest’alternativa per non distruggere un embrione. Non È scritto da nessuna parte che uno scienziato debba permettersi di fare tutto»
• Ha esposto il suo pensiero ne La cura che viene da dentro (Mondadori 2005).