Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
VENTURA
Simona Chivasso (Torino) 1 aprile 1965. Conduttrice Tv. «Lo champagne va bene, però continuo a bere anche chinotto» • Padre ufficiale dell’esercito, madre «che ancora oggi è la mia guida spirituale», sorella Sara che ne ha ricalcato le orme con meno successo • Ha cominciato come giornalista sportiva a Galagoal e alla Domenica Sportiva, è stata lanciata dalla Gialappa’s Band come conduttrice del programma comico Mai dire Gol. Con le Iene ha ottenuto la consacrazione, dalla stagione 2001/2002 ha sostituito Fabio
Fazio alla guida di Quelli che il calcio. Ha condotto anche il Festival di Sanremo 2004 • «Avevo 17-18 anni. Un dirigente di una televisione, a Torino, mi fece capire che
dovevo essere carina con lui. Gli risposi: “Prima di venire qui mi sono chiesta se ce l’ho o no, l’indole della mignotta. La risposta è no. Semmai l’avessi, comunque, me ne andrei a Montecarlo, a darla via a dieci milioni a
botta. Scusa, ma anche in questo sono molto ambiziosa. Ho la soddisfazione di
ricordarmi ancora la sua faccia”» (da un’intervista di Maria Latella) • «Sono grata ai miei genitori. Quando ero ragazzina mi sembrava un’educazione un po’ troppo severa. Perché. per esempio, fino a diciott’anni la sera non potevo uscire. E io già a sedici anni mi sentivo una ribelle, erano i tempi della musica metallara, mi
truccavo di viola. Raffaella Carrà ai miei occhi era l’unica soubrette completa. Ma in casa nostra in televisione si guardava
soprattutto calcio e mio padre, che è stato arbitro, mi portava alle partite. Sognavo anche di presentare la
Domenica sportiva. Dopo il liceo scientifico mi sono iscritta all’Isef. Un mio amico ha cominciato a farmi fare delle interviste ai calciatori per
trasmissioni in onda su alcune tv private di Torino. Poi nell’88 ho avuto un’occasione importante. A Miss Italia avevano eletto Mirka Viola. Ma si scoprì che era sposata, e le fu tolto il titolo, Per mandare un’italiana a Miss Universo organizzarono un altro concorso. Lo vinsi e mi
spedirono allora alla finale a Taiwan. Da Taiwan ho realizzato un reportage su
quella mia esperienza e al ritorno mi hanno scelto per
Domani Sposi, un quiz Rai, presentato da Giancarlo Magalli. Dopo sono entrata nella
redazione sportiva di Gbr, un’emittente romana dove ho lavorato per un anno. Nel 90 mi chiamano a
Telemontecarlo per i mondiali di calcio in Italia. Pensavo di rimanerci tre
mesi e invece ci sono rimasta tre anni facendo cose meravigliose, dalle
Olimpiadi di Barcellona agli Europei 92 in Svezia. Poi per una Domenica in di Pippo Baudo ho fatto i collegamenti esterni. E un giorno mi telefona Tito
Stagno, allora capo dello Sport alla Rai. Credevo fosse uno scherzo e gli ho
sbattuto giù il telefono. Così ho fatto la Domenica Sportiva nelle edizioni 92/93 e 93/94, con Sandro Ciotti e Bruno Pizzul. Mi fecero
fuori. Adesso posso dire che è stata anche la mia fortuna. Allora ci rimasi male» (da un’intervista di Giorgio Lazzarini) • «Quando ho compiuto 30 anni mi sono messa a piangere, una tristezza. La mia
carriera, la mia vita, erano tutte da definire. Mi ricordo quella terribile
estate del 94 da disoccupata, giornalista sportiva senza posto. Mamma mia com’ero angosciata. Mi arrivò una telefonata da Mediaset per un provino di telepromozioni. Accettai, avrei
accettato tutto. Poi però ci fu la Gialappa’s. Aspetto i cinquant’anni per diventare direttora di rete. Ho fatto la valletta e non mi sono mica
pentita. Quando ho cominciato se mi avessero chiamata a fare la velina ne sarei
stata felicissima. Però non avevo abbastanza tette. Allora le fanciulle di Antonio Ricci dovevano
essere poppute, ben carrozzate» (da un’intervista di Alessandra Rota)
• «Paolo Romani, il dirigente di Forza Italia, lo racconta sempre. Lui all’epoca era a Telelombardia e io andai da lui per un provino. Cercavano una
conduttrice per Qui studio, a voi stadio. Mi presentai, mi disse che non ero portata per la televisione. Un’altra volta andai a un colloquio per una trasmissione sportiva. Mi fecero sapere
che per me non c’era futuro: “Saresti una turbativa per la redazione”. Il giornalismo sportivo è uno dei posti più maschilisti del mondo» • Ha continuato a condurre Le Iene anche col pancione, un mese dopo aver partorito era di nuovo al suo posto • Flop o semiflop degli ultimi anni: Le tre scimmiette, Music Farm. La conduzione di Quelli che il calcio l’ha costretta a trasferirsi da Roma a Milano. Abita a un terzo piano di corso di
Porta Vittoria, a pochi metri dal Palazzo di Giustizia. Descrizione della casa
fatta da Dario Cresto-Dina: «Un lampadario di cristallo a gocce sovrasta imponente il massiccio tavolo del
primo Novecento che a sua volta occhieggia una credenza impero; un dipinto buio
e un po’ scialbo di un pittore anonimo raffigura un’aquila grande come un toro nell’atto di ghermire e portare in cielo un bambinetto con lo sguardo da penitente.
Manca soltanto un busto d’Alfieri o di Napoleone per immaginarsi nel salotto con Nonna Speranza…»
• Fatma Ruffini sulla scelta di condurre il reality L’isola dei famosi: «Ottimo. Il reality show fatto da lei ha acquisito un’impronta diversa. Ha successo perché è sempre avanti, fa tendenza. Nel look arriva un anno prima. Non ha paura di
stupire, ma non è mai volgare. Oggi in tv per avere successo bisogna avere uno stile. Lei ce l’ha» • «Nella geopolitica televisiva è una media potenza, come la Francia. Sul mercato è nella fascia superiore, sotto il mattatore Paolo Bonolis, al livello di De
Filippi, Fiorello, Gerry Scotti. E quanto costa alla Rai questo tesoro? Il
quotidiano leghista La Padania nell’aprile 2003 ha pubblicato per ripicca il contratto della signora per il biennio
agosto 2001-luglio 2003: un minimo garantito annuo di 4 miliardi 330 milioni di
lire (di cui 3,1 miliardi di contratto a lei come conduttrice e consulente, e
1,2 alla società Ventidue srl per i diritti d’immagine). Era la generosa Rai dell’Ulivo, Roberto Zaccaria e Carlo Freccero: e fu un affare, dissero, perché erano sì 8,6 miliardi in due anni, ma la Ventura ne aveva chiesti 12. Il periodo era
particolare: il popolare Fabio Fazio aveva lasciato
Quelli che il calcio per l’emergente La7. Freccero cercò un personaggio all’opposto: donna, energetica, competente di calcio, accoppiata alla spalla
umoristica Gene Gnocchi. Costoso, ma azzeccato. I contratti di telepromozione
sono blindati. Quello che si vede negli spot è una Ventura in costumino rosso e blu che nei panni di Supersimo reclamizza le
nuove Citroën intimando il vade retro al Carovita, un tizio verdastro. In trasmissione
invece è una Ventura in total look Dolce&Gabbana. Bustini strizzati, reggiseno che affiora, spacchi audaci. Ultimamente
una virata “ladylike”, da signora, anche grazie alla nuova pettinatura che le dona molto. Con D&G, più che un contratto, c’è un accordo di ferro. La vestono in esclusiva, unica tra le star televisive: per
ogni apparizione un vestito nuovo, accessori compresi: che sia in tailleurino
ospite di Bruno Vespa a
Porta a Porta o in abito-sottoveste per L’isola dei famosi. Ha fatto più lei, dicono i lookologi, per D&G che la migliore delle modelle. Ventura, poi, è una gioielleria ambulante. L’esclusiva è con Pasquale Bruni: la gigantesca, imitatissima croce con brillanti Ghirlanda,
l’anello Icona e in occasione del Festival di Sanremo, per tener testa a Tony
Renis, un anellone da schiaffo alle favelas, 924 brillanti e 14 carati» (Enrico Arosio, Antonella Fiori) • Dolce e Gabbana le impediscono di portare minigonne («a 40 anni non sta bene»). Una volta s’è tagliata da sé sopra al ginocchio un loro abito lungo, facendoli infuriare • Ha sposato nell’aprile 98 Stefano Bettarini, a quel tempo calciatore. Due figli: Nicolò e Giacomo. Ha fatto clamore la loro separazione, preceduta da una ridda di voci
su una storia tra la Ventura e Giorgio Gori, l’ex direttore di Canale 5 e oggi tra i più affermati produttori televisivi. I rapporti tra i due sono oggi civilissimi, la
Ventura ha in casa decine di foto del marito • S’è rifatta seno e naso e lo racconta. Tatuaggi: sulla caviglia sinistra le
iniziali dei figli Niccolò e Giacomo, sulla caviglia destra la doppia S che sta per Simona e Stefano
(Bettarini), all’altezza della vita un cuore a cuiu sono state aggiunte le ali il 15 dicembre
2005, giorno della separazione da Bettarini. Per i 40 anni una corona sulla
schiena, il cui significato sarebbe: «Simona regina della vita» • Roberto D’Agostino: «La sua è una tv per catturare i consumatori, come vogliono i pubblicitari. L’unico ostacolo per farne una eroina nazionale è il timbro della voce, che non è amato al Sud, a Caltanissetta è tedesco. La dizione è nordista, il timbro poco controllato (le scappano urli da lavandaia) è in opposizione semantica, direbbe il critico Aldo Grasso, alla valenza iconica
della pettinatura neoborghese • Immagine gestita dalla Carat, leader europeo di comiunicazione presente in 63
paesi, con migliaia di dipendenti • Fuma. Prima di ogni trasmissione beve un po’ di vino • Le piace Simona Ventura? «Un bel ragazzaccio» (Raffaella Carrà).