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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

VENIER

Mara (Provoleri) Venezia 20 ottobre 1952. Attrice. Conduttrice tv. Nota soprattutto
per Domenica in (93-97, 2002-2006) • A Domenica in «c’era arrivata per caso, chiamata da Luca Giurato a svolgere un ruolo minore, la
bionda vistosa che doveva rapidamente condurre un insulso giochino e poi essere
di nuovo inghiottita nel nulla: chi è quella? La compagna di Renzo Arbore, e amen. Invece, per una serie di
coincidenze favorevoli, da poco più che valletta poté allargarsi fino a diventare padrona di casa, e in tutto il suo primo periodo
riuscì a conservare intatta quella grazia stupita e indolente di chi è lì come per caso, di chi non ha sgomitato, né fatto compromessi per arrivare, di chi si sente una miracolata, di chi è diventata una star a quarant’anni suonati con due figli già adulti, di chi non crede ai suoi occhi, sogno o son desta? da oggi è tutto grasso che cola. Il suo, fino a quel momento, era un curriculum non certo
da star. Di estrazione modesta, figlia di un ferroviere, a 16 anni, già sposata con un figlio in arrivo, accompagna a Roma il marito per un provino, il
film era
Diario di un italiano e il regista scarta lui ma sceglie lei, e come protagonista. Da allora Mara
reciterà in numerosi film di livello assai diseguale, con molti vuoti fra uno e l’altro, e intanto si arrangia aprendo un negozietto di abiti a Campo dè Fiori. Sul set di Vado a vivere da solo scocca l’amore fra lei e Jerry Calà: convivenza immediata, matrimonio a Las Vegas. Sono l’esuberanza istintiva, l’irruenza, la naturalezza, le qualità che più colpiscono in Mara Venier. è una bionda insolita, bionda-ma-non-scema, gli zigomi alti, gli occhi
malinconici dal taglio in giù, il sorriso caldo, la scollatura materna e luminosa fino a quando non fu troppo
esibita, una personalità che si delinea e si rafforza con il passare del tempo. A 28 anni aveva
interpretato un film,
Ma noi non faremo harakiri, recensendo il quale un critico scrisse di lei che era “bruttina e passatella”. Sopra i 40, transitando dalla porta di servizio, diventa l’osannata protagonista della domenica pomeriggio italiana: sua è ogni copertina di rotocalco, suo ogni premio televisivo, ogni serata di gala,
ogni Luna Park e Dopofestival; e di lei è fin troppo banale, fin troppo confortante dire che “migliora con gli anni”. Nel minestrone domenicale c’è spazio per molti ingredienti, e la cuoca li butta nel calderone in dosi
abbondanti e speziate. Se il piattino è indigesto allora la cuoca si schermisce e si dissocia: se Giucas Casella fa
spogliare Cannelle sotto ipnosi per esempio. E così moltiplicato per dieci, per cento altri esempi di piccoli e grandi imprevisti trash, di polemiche, incidenti, trucchi, tranelli & magie, perché non c’è puntata di Domenica in che non finisca sui giornali. In fondo è il bello della diretta. La Venier si dissocia persino da se stessa, se puta
caso indossa una maglietta che non condivide. Messaggio lassativo, immediata
etichetta di volgarità. Lei si pente: “Una leggerezza che proprio non riesco a perdonarmi”» (Laura Laurenzi) • «Arrivata a Roma conobbi persone introdotte nel mondo della moda, tra le quali
Roberto Capucci, che mi volle come modella. Lavoravo come una pazza. Foto e
sfilate, sfilate e foto. A me del cinema non importava niente, avevo aperto un
negozio di abiti usati a Campo dè Fiori, e quello era per me il vero lavoro. Dopo aver fatto film con un’emozione in più, film poveri, non pagati, ma “di ricerca”, girati tra amici, ma che poi venivano premiati ai Festival, e a me si
attribuiva un po’ la parte di “eroina” di questo tipo di film, Nanny Loy mi propose un film leggero, una commedia con
Nino Manfredi, in cui io avevo il ruolo di una procace signorina, insomma, una “bonazza”. Il titolo del film era
Testa o Croce. Grandi ambizioni professionali non ne ho mai avute. Ho sempre lavorato per
guadagnarmi la vita. Una mattina lessi sul Corriere della Sera che Giurato
diceva: “Mi piacerebbe avere anche Mara Venier nella trasmissione”» (da un’intervista di Elsa Martinelli) • Polemiche perché le è stata tolta la conduzione dell’edizione 2006-2007 di Domenica in (passata a Lorena Bianchetti). Ha detto che il direttore di Raiuno Del Noce l’ha punita perché lei aveva condotto una serata per Veltroni, che — sempre Del Noce — le fece saltare all’ultimo momento un’intervista con Flavia Prodi, che il suo agente Lucio Presta le avrebbe riferito
un colloquio con Del Noce in cui Del Noce diceva «che il Vaticano faceva forti pressioni per avere un’altra persona al mio posto. Che lui era in imbarazzo con esponenti del Vaticano
che non gradivano il mio tipo di televisione. Ma io dico: il Vaticano avrà altro a cui pensare, no? E poi voglio assolutamente capire cosa vuol dire
Vaticano: il Papa? il Cardinal Ruini? Chi, quale prelato ce l’avrebbe tanto con me, e perché? Cosa avrò mai fatto di male?». Del Noce ha smentito seccamente. Durante la stagione 2005-2006 era stata
punita da Raiuno per una rissa scoppiata in diretta tra Zequila e Adriano
Pappalardo
• Massimo Gramellini: «Sul Financial Times l’hanno paragonata a una pescivendola: “Ma perché non si fanno i cazzi loro? Scusate la volgarità, ma d’altronde sono una pescivendola, no?”» • Il 28 giugno 2006 ha sposato Nicola Carraro, facoltoso produttore
cinematografico imparentato con i Rizzoli (editori) • Ha raccontato di aver dovuto abortire, nel 90, un figlio di Arbore (era incinta
di cinque mesi e mezzo) • Dal primo marito Federico Ferracini ha avuto la figlia Elisabetta, da Pier Paolo
Capponi il figlio Paolo.