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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

VAN DE SFROOS

Davide (Bernasconi) Monza 11 maggio 1965. Cantante. Autore • «Per il suo cantare i deboli un po’ simile a Springsteen, per l’impostazione folk vicino a Woody Guthrie, per la ricercatezza dei testi
paragonabile a Dylan. Fatte le debite proporzioni, questi paragoni fanno capire
perché sia diventato uno dei beniamini del Premio Tenco. Nel 99 vinse nella categoria
emergenti, nel 2002 la targa per il miglior album in dialetto. Il nom de plume
non ha nulla a che vedere con l’Olanda, ma è un’espressione usata sul lago di Como per indicare i contrabbandieri. Quelli che,
appunto, “vanno di frodo”. Il suo album
...E semm partii (...Siamo partiti) ha venduto 50 mila copie: un successo sul quale molti hanno
messo gli occhi. Primi fra tutti i discografici, che vorrebbero fargli
abbandonare il dialetto per l’italiano. Ma lui si è rifiutato: “La mia musica è un bonsai, se crescesse perderebbe la sua natura. Eppoi il dialetto ha un suono
che mi possiede, che mi emoziona. Scrivo poesie in italiano, ma il dialetto è più veloce, si trasforma subito in canzone”. Poi sono arrivati i politici, che hanno interpretato il recupero del dialetto
come un’adesione alle idee padane. Nell’estate 2002 un suo concerto trasmesso da Raidue (guidata dal leghista Marano) è diventato un caso politico. Ma lui si indigna: “Suono nei centri sociali, alle feste dell’Unità e anche a quelle della Lega. è triste quando ti dipingono di un colore solo perché ti hanno visto passare per una strada. Chi segue la mia musica ha capito: come
potrei essere collegato con tanto affetto a una parte politica e scrivere
storie che lanciano messaggi di tutt’altro tenore?”. Le canzoni di
...E semm partii sono racconti di emigranti scappati da quelle terre strette fra lago e montagna
per cercare fortuna in America e in Germania» (Andrea Laffranchi).