Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
UNABOMBER
Terrorista emulo dell’americano Teddy Kaczynski (che combattendo una guerra personale contro la
scienza e la società tecnologica uccise tre persone e ne ferì 23 tramite ordigni spediti per posta). Il primo cilindro riempito di esplosivo
scoppiò nel 94 a Sacile, provincia di Pordenone. Da allora ha colpito nascondendo gli
ordigni in tubetti (per le bolle di sapone, per la maionese), barattoli (di
crema di nocciole, pomodori), accendini, pennarelli, evidenziatori, cartoni di
uova ecc.
• Il 2 novembre 2001 al cimitero di Motta di Livenza (Treviso) la sessantenne
Anita Buosi perse un occhio e una mano per l’esplosione di un lumino che aveva notato lontano dalle lapidi e aveva raccolto
per portarlo alla tomba dei sacerdoti: «Le mie ferite non si sono mai rimarginate, e io, da quel giorno terribile, sono
ancora sconvolta, faccio fatica a parlarne anche a distanza di tempo. La mia
vita è stata distrutta» • A dargli la caccia sono gli specialisti di quattro procure (Venezia, Treviso,
Trieste, Udine). Il procuratore di Venezia Vittorio Borraccetti: «Ci siamo convinti nel corso di questi anni che la mano sia una, o meglio che il
costruttore degli ordigni sia sempre lo stesso. Eventualmente può esserci qualcuno che lo aiuta a collocarli, ma all’origine degli attentati c’è una sola persona. Le azioni sono banali, gli oggetti usati sono banali, la
componentistica per fabbricare gli ordigni è costituita da materiali di uso comune, facilmente reperibili. Le azioni che
questa persona compie non lasciano mai tracce significative che possano farci
arrivare a delle conclusioni. Il metodo e le caratteristiche delle bombe ci
fanno dire che il costruttore è uno, ma non portano a una persona o a una cerchia di persone definite. Le
tracce sono ambigue, non univoche, quando l’attentatore va a piazzare le sue trappole è difficile che venga notato e può lasciarle sul posto anche molti giorni prima che esplodano. Basti pensare che
una è finita per caso addirittura in Romania (una scatoletta di sgombri esplosiva
mescolata ad un carico di aiuti umanitari, ndr). Noi crediamo che lui voglia
semplicemente far male, colpendo alla cieca, e la ragione potrebbe avere a che
fare con la sua vita, i suoi rapporti familiari o extrafamiliari; ma è una conclusione a cui si arriva per deduzione, non supportata da elementi di
prova. Nel corso degli anni decine e decine di persone sono state controllate,
non tutte con la qualifica giuridica di indagato, al limite sospettate o anche
qualcosa meno: in alcuni casi i controlli sono stati effettuati con la
collaborazione degli interessati. In questi anni abbiamo prodotto una mole
consistente di lavoro, manca solo il risultato: ci vorrebbe quella traccia in
più, necessaria a saldare le nostre conoscenze a un nome preciso»
• Nel maggio 2006 la Lega ha promesso una taglia di 10.000 euro a chi fornirà informazioni decisive per la sua cattura.