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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

TOSATTI

Giorgio Genova 18 dicembre 1937. Giornalista. Del Corriere della Sera. Ha iniziato a Tuttosport, poi Corriere dello Sport, Il
Giornale, Fininvest, Rai. Impegnato anche in tv (Domenica sportiva, Novantesimo minuto ecc.). Il padre Renato, anche lui giornalista, morì nella tragedia di Superga (il disastro aereo che il 4 maggio 49 costò la vita ai giocatori del Grande Torino campione d’Italia) • «Articoli (o commenti in tv) secchi il giusto, il compiacimento è zero, il senso del mestiere e del dovere è tutto. Lezione numero 1: “Un giornalista che abbia dell’orgoglio deve avere uno stile, la gente deve sapere che un pezzo è tuo anche se non c’è la firma. Non uso mai il participio passato, cerco di evitare il ‘che’ e di sostituirlo coi due punti. Ci ho lavorato per due anni”. Lezione numero 2: “Odio i luoghi comuni, la superficialità e uso le statistiche come controprova delle mie tesi. La soggettività è bella in letteratura, non nel giornalismo. Concretezza ci vuole, analisi,
approfondimento dei fatti”» (da un’intervista di Andrea Aloi)
• «Dovevo lavorare subito. Bruno Raschi, mio professore alle medie, e Paolo
Cesarini, grande inviato di terza pagina alla Gazzetta del Popolo, tutti e due
amici di mio padre, parlarono del mio problema all’editore di Tuttosport, Massimo Piantelli, che mi inserì fra i ragazzi di bottega. Era il 57. Direttore era Carlin e faceva un giornale
di straordinaria qualità. Il caporedattore Ilo Bianchi era terribile, ci faceva tremare. Io facevo cose
umili, da appassionato di ippica mi occupavo dei pronostici, lavoro che avevo
ereditato da Conso, futuro Ministro della Giustizia e presidente del Csm»
• Ultimo libro: Tu chiamale, se vuoi, emozioni. Uomini e sfide in 40 anni di sport (Mondadori, 2005).