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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

TORNATORE

Giuseppe Bagheria (Palermo) 27 maggio 1956. Regista • Con Nuovo cinema paradiso ha vinto nell’89 l’Oscar come miglior film straniero. David di Donatello e Nastro d’argento come miglior regista nel 96 per L’uomo delle stelle e nel 99 per La leggenda del pianista sull’oceano • Negli anni Settanta realizza numerosi documentari e comincia a collaborare con
la Rai curando programmi televisivi (Diario di Guttuso, Ritratto di un rapinatore). Nell’84 partecipa alla sceneggiatura del film Cento giorni a Palermo. Nell’87 con Il camorrista vince il Nastro d’argento come miglior regista esordiente. Altri film: Stanno tutti bene (90), Una pura formalità (93), Malena (2000) • «Figlio del segretario della sezione comunista di Bagheria (“ma nel tempo mio padre ha lavorato alla Cgil, alla Federbraccianti, in
Federazione”), ha passato tutte le sere degli anni del liceo facendo il proiezionista al
cinema di Villabate “provando un sentimento di onnipotenza quando sentivo che in sala la gente
rideva, e sentendomi svuotato quando c’erano pochi spettatori distratti”. A 19 anni già realizzava dei piccoli cortometraggi in superotto, che finanziava facendo — professionalmente — i filmini dei matrimoni. “Nel 79 girai
Scene di morte a Bagheria: avevo ripreso il mio paese nella settimana di Ferragosto, fra le due e le tre
di pomeriggio”. Poi, le prime collaborazioni con la Rai regionale, che acquistò un suo documentario, che Guttuso aveva visto e molto amato. Finalmente, il
cinema: “Con la cooperativa che avevo fondato feci la produzione esecutiva del film
realizzato da Giuseppe Ferrara sul generale Dalla Chiesa”. Da lì il balzo a Roma e, dopo il debutto con Il camorrista, l’incontro con Franco Cristaldi che diede il via a Nuovo Cinema Paradiso, premiato con l’Oscar» (Patrizia Carrano) • Fama di carattere suscettibile: «Visse l’Oscar come rivincita su un’Italia dalla quale si era sentito incompreso. “Fu l’Espresso a scrivere in copertina Incompreso. Da Los Angeles io me ne tornai a chiudermi in moviola dove stavo montando Stanno tutti bene, Fellini mi telefonava e mi diceva: sei scemo, ma come? In un momento bello
come questo te ne stai lì chiuso? Esci, divertiti, scopatele tutte, un momento così non si ripete. Ma io non me lo sono goduto per niente. Non mi sento isolato
dalla comunità del cinema, ma il mio non essere nato a Roma, l’esser venuto da fuori mi ha reso non un isolato ma un estraneo. Quanto al
cattivo carattere la cosa più sciocca che possa fare uno che gode di questa fama è cercare di dimostrare che non è vero”. Goffredo Fofi coniò la parola “Tornatores”, Tornatore più Salvatores, per dire il peggio del cinema italiano. “Lo so, mi sembrò folklore di pessima categoria”. Possibile un’altra lettura della querelle su
Nuovo cinema Paradiso? Un caso in cui la dialettica tra artista e critica è stata proficua. La versione “corta” che portò all’Oscar nasceva dalle critiche alla prima versione “lunga”. “Ma non andò così, è una favola. Il film tagliato, che tagliai io dopo l’insuccesso iniziale, e non Cristaldi ma mi sono stufato di ripeterlo, tornò nelle sale ma fu di nuovo un insuccesso di pubblico e di critica. Solo quando
molto dopo arrivò l’Oscar i critici si sono ricordati di far tornare i conti. Comunque in tutta
onestà non credo che la componente di scontrosità del mio carattere possa aver giustificato un certo clima che si è creato intorno a me e per un po’ mi ha fatto soffrire. Ora non più, non me ne curo assolutamente. Si è arrivati al punto di scrivere che non sapevo usare i congiuntivi”» (Paolo D’Agostini)
• «Vorrei fare tutto, dall’operatore di macchina al fonico, dal produttore alla comparsa. L’attore no: ci ho provato al liceo, con Pirandello, ed ero un cane» • «Sono autodidatta. Ma fin da ragazzino non mi occupo d’altro. Credo che la migliore scuola di cinema sia andare al cinema» • «Quando arrivai a Roma, chiesi a Pontecorvo se mi prendeva come aiuto. “Stai fresco” rispose “io giro un film ogni vent’anni. Vuol dire che diventerai direttamente regista”» (da un’intervista di Manuela Grassi).