Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
TOMMASI
Damiano Negrar (Verona) 17 maggio 1974. Calciatore. Lanciato dal Verona, con la Roma ha
vinto uno scudetto (2001). 25 presenze e un gol in Nazionale (Mondiali 2002
compresi). 18° nella classifica del Pallone d’Oro 2001 • «Alcuni brutti infortuni per un lento declino fino a quella maledetta amichevole
del 22 luglio 2004 con gli inglesi dello Stoke City. Amichevole… Vaglielo a spiegare agli inglesi che una partita può essere amichevole. Al povero Tommasi un’entrata albionica frantuma il ginocchio destro: menisco, rotula, legamenti,
perfino i vasi sanguigni risultano distrutti. Seguono 15 mesi di
riabilitazione. Intanto il contratto che lo lega alla Roma scade. Che fare? A
31 anni e con un ginocchio disintegrato, quali garanzie può dare un atleta, nella serie A dai toni agonistici esasperati? Damiano Tommasi
fa una proposta: mettetemi al minimo salariale, 1470 euro. Non al giorno, al
mese. D’accordo, Tommasi viene da anni di stipendi lauti. Diciamo che il sacrificio è stato relativo. Fatto sta il suo caso è unico. Ma unico è Tommasi, soprannominato a Roma “anima candida” perché è socialmente impegnato, ha fatto l’obiettore di coscienza, ha sponsorizzato i palloni pakistani equi e solidali,
eccetera. Tommasi è unico perché vince la sua scommessa. Bisognerebbe non aver paura di dirlo: Tommasi è Tommasi perché cristiano impegnato. Uno che va a messa la domenica. Che l’obiezione di coscienza l’ha fatta per la Caritas presso Radiotelepace. Uno che si è sposato con la fidanzatina di quando era adolescente. Uno che non si nasconde. è un cristiano né lamentoso né arrogante, ma tutto d’un pezzo, capace di stringere i denti 15 mesi, tornare a giocare, fare gol. Se
la fede non va sbandierata, neppure va tenuta nascosta» (Umberto Folena su Avvenire)
• Alla fine della stagione 2005-2006 ha chiuso il rapporto con la Roma ed è andato a giocare nel Levante, la seconda squadra di Valencia (in Spagna).