Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
TISCI Riccardo Cantù (Como) 1974. Stilista. Di Givenchy • «L’ultimo di una lista infinita di italiani alla corte di Francia
TISCI Riccardo Cantù (Como) 1974. Stilista. Di Givenchy • «L’ultimo di una lista infinita di italiani alla corte di Francia. Arrivati senza troppi clamori, ma con molto lavoro, dietro» (Paola Pollo) • «Sono di origine pugliese. Mamma e papà si trasferirono al Nord per lavorare. Sono il nono di nove figli, ho otto sorelle. I miei non si fermarono sin che non arrivò il figlio maschio. Poi papà morì e mia madre, Elmerinda, ci tirò su tutti. Una donna eccezionale. Ben inteso tutti abbiamo lavorato per aiutare, da subito. Ho fatto anche l’imbianchino, il manovale. Mai il cameriere» • «Me ne andai a 18 anni, dopo la scuola d’arte. Arrivai a Londra e m’iscrissi alla Saint Martin School. Il primo abito che confezionai fu a scuola: presi 98, il massimo dei voti, era uno studio su Vionnet. Dopo la scuola un negozio molto “in” di Londra, Kokon To Zai, voleva comperare la collezione di fine corso, quella che aveva sfilato alla Fashion Week. Dissi di no. Da buon terrone volevo e voglio tenerla per me. Allora mi chiesero dei capi. Feci delle gonne e delle T shirt. Le comperarono Kylie Minogue e Björk. La stampa specializzata si accorse di me. Arrivarono le collaborazioni con Berardi, Guerriero, Gazzarini, Puma, Coccapani e poi la mia linea».